Ok,ok...come avete capito vi voglio taaaaaanto bene!!!
Però non è giusto viziarvi...no?Mmm...ve lo faccio leggere???Ok!!!
Sono troppo buona!!!XD...dalla prossima volta resisterò...bisogna vedere quando sarebbe questa ipotetica prossima volta...
Ok,iniziamo proclamando la vincitrice del concorso...bambicullen!!!!Complimenti!
Vorrei ringraziare tantissimo tutte coloro le quali hanno partecipato al concorso!!!SIETE DEI TESORI!!!
Quindi ringrazio valentina_cullen,sara,niki31 ed Alice,del nostro staff!
Inoltre vorrei ringraziare Sara per l'enorme aiuto che ci ha dato anche per questo capitolo!!!!
Questa volta posso assicurarvi che il capitolo è lungo...molto lungo...spero non vi annoi!!!
Ok,ok...adesso vi lascio al capitolo!!!baci!!!
“Mamma io rimango qui.”
“Nessie,sei sicura di non voler venire a casa?”chiesi stupita. Adorava la sua stanza,perché mai non avrebbe dovuto dormirci. Per quanto grande e meravigliosa fosse casa Cullen,della nostra piccola casetta in mezzo al bosco ne era innamorata.
“Ok,se per te va bene...”
“Benissimo! Mamma non insistere.” Aveva sulle labbra un sorriso quasi isterico,non riuscii a comprendere il suo comportamento. Fissai Edward,sorrideva. Mi fece segno uscire. Avevano qualcosa in mente,ne ero certa.
Uscimmo da casa dopo aver salutato tutti. Camminammo tenendoci per mano,fin quando non arrivammo di fronte a quella che una volta era casa nostra e che finalmente lo era di nuovo. Edward lasciò che ad aprire fossi io e gliene fui grata.
Entrai,il fuoco era acceso.
Il fuoco dalle sfumature verdi,quello che mi aveva mostrato Jake sulla spiaggia,molti anni prima. Come noi,anche il fuoco non era cambiato.
Sentii Edward avvicinarsi. Mi strinse a se ed io mi voltai verso di lui. D’improvviso prese il mio viso fra le sue mani di velluto e cominciò a baciarmi. Uno di quei baci intensi che da umana avrei solo potuto sognare. Mi alzai sulle punte dei piedi e gli strinsi le braccia al collo. La sua camicia era a terra,o almeno quello che ne restava. Le sue labbra non si staccavano dalle mie,non avevamo bisogno di prendere fiato. Il modo in cui mi toccava,in cui appoggiava le sue labbra alle mie era dolcezza pura. Anche i miei vestiti ad un tratto si sparsero per la stanza. Sorrisi e lo stesso fece lui. Ci sdraiammo sul piccolo divano del salotto,nel nostro piccolo paradiso. Quella fu una delle più belle notti di tutta la mia vita. Eravamo a Forks,avevo rivisto i miei,ma cosa più importante ero con Edward.
Tenevo gli occhi chiusi e la testa sul petto di Edward. Le sue braccia mi stringevano a sé,avrei voluto rimanere così per sempre.
Aprii gli occhi e fissai l’orologio sul camino. Il fuoco era ormai spento. Erano le sei e qualche minuto,Nessie doveva essere sveglia. Feci per alzarmi,ma Edward mi trattenne.
“Ehi,vuoi scappare?”
Mi girai per guardarlo in viso. Sorrideva,sereno.
“Non voglio scappare. Voglio solo vestirmi. Sai,non so se gli altri gradirebbero vederci in questo stato.”
“A me non è che dispiaccia molto...” mise le braccia dietro la testa,liberandomi dalla sua forte stretta.
Non avrei voluto andarmene,ma fuori dalla porta di casa nostra ci attendevano mille problemi che avremmo dovuto affrontare. Dovevamo andare. Saremmo tornati la sera seguente. Del resto,la casa non credo che si sarebbe mossa da lì.
“Spiritoso.”
“Non scherzo.”
Mi alzai e questa volta mi lasciò andare. Pochi secondi dopo anche Edward si alzò,cominciando a prepararsi. Mi avviai verso la porta,sistemando con una mano il maglione mentre con l’altra mi spazzolavo i capelli.
“Fretta?”chiese Edward sorridendo. Ebbi qualche istante di confusione. Non poteva fare così! non poteva essere che dopo tanti anni rimanessi ancora così tremendamente affascinata dal suo volto!
“Ehm..voglio solo..ri-rivedere Nessie.”cercai di riprendermi ma fu un’ardua sfida.
Edward girò la maniglia. Vidi Nessie con un braccio alzato,probabilmente intenta a bussare,cadere fra le braccia del padre. Tutto durò una frazione di secondo.
“Papà! Non si fa così! Si avverte prima di aprire la porta!”scherzò.
“Scusa tesoro,la prossima volta ti invierò un’e-mail.” Nessie rise.
Edward la lasciò andare, scompigliandole con la mano destra i capelli ben ordinati. Fece una smorfia. I suoi capelli erano sacri.
Io la guardai offesa.
“Ehi mamma!Buon giorno!” tenni il muso ancora qualche secondo,poi l’abbracciai quasi stritolandola.
“Ciao tesoro. Dormito bene?”
“Diciamo di... no” In effetti aveva gli occhi leggermente rossi. Era preoccupata per Jake?
“Perché?”
“Beh,qualcuno ha fatto un po’ troppo rumore...”
Rose e Emmet. Pensai subito. Certo che erano incorreggibili.
Beh,loro non hanno una casa come te Bella.
Cambiai argomento per non scendere in particolari eccessivamente intimi.
“Sei di buon umore oggi,eh?”
Era da un po’ che il suo morale era a terra. Vederla felice,serena, riempiva il mio cuore di ghiaccio di un’immensa gioia.
“Mmm... non ci ho fatto caso.”
Ci dirigemmo verso casa. Tutti erano in soggiorno,tranne Jake.
“Avete visto Jacob?”chiese Nessie,improvvisamente preoccupata.
“No. stanotte ha dormito a La Push,almeno,credo che abbia dormito. Non ci sono novità,ma bisogna stare attenti ad un eventuale attacco.” Disse Carlisle.
Anche io sentii una certa preoccupazione. Jake era lì,a pensare come avremmo potuto evitare che questi ospiti si avvicinassero alla città,attirando l’attenzione. Noi invece eravamo a casa. Il senso di colpa mi pervase per poi sparire improvvisamente. Mi voltai verso Jasper e lui mi sorrise.
“Se non fosse per loro potrei vedere qualcosa!” disse Alice”Ma pare che non possano fare a meno di farsi gli affari degli altri.” Alice smise di danzare per la stanza come suo solito. Si appoggiò al muro,con le braccia dietro la schiena. I suoi capelli corvini erano arruffati,strano.. Il vestito turchese che aveva indosso era lo stesso della sera prima. Lei era sempre così perfettamente perfetta e che non si curasse della sua immagine era un sintomo allarmante
“Alice. È anche loro territorio. Le tracce le hanno trovate a La Push.”disse Edward,calmo. Tuttavia Alice non era altrettanto tranquilla,per niente. Se prima tentava di non darlo a vedere,adesso non lo faceva più. Jasper non amava usare i suoi poteri su di lei. Modificare il suo stato d’animo sempre così allegro e spensierato non serviva a nulla. Ma neanche in questi momenti riusciva a variarlo minimamente.
Nessuno era sereno in quella stanza,c’era chi lo dava meno a vedere come Carlisle. Chi come Rose sembrava stesse esplodendo e chi come Jasper pareva non farci nemmeno caso.
“Scusa Edward”rispose ironica Alice.
“Alice ha ragione. Io credo che debbano lasciar fare a noi. Si intendono di bestie non di vampiri.”ribatté Rose.
“Rosalie,spesso e volentieri le bestie sono migliori dei vampiri. Nomi come James e Victoria non ...” Edward cercò di farla ragionare. Jake ci stava dando una mano e noi lo ringraziavamo così? Non potevamo permetterlo.
“Non è lo stesso,Edward.” Lo interruppe Rose.
“Se la pensi così... “tuttavia con Rosalie non si poteva ragionare. Edward lo sapeva,perciò non insistette.
Tempo sprecato, ripeteva ogni volta che la imploravo di non modificare il motore della mia auto o quando intrecciava i capelli di Nessie,ancora troppo piccola per capire, ed Alice le chiedeva in ginocchio di slegarli.
“Ehi,hai detto niente scontri,no? E se uno di loro si scontrasse contro qualcuno di questi nomadi?” Rose cominciò a camminare nervosamente per la stanza. Metteva un piede davanti all’altro e guardava un punto fisso. Sembrava stesse sfilando. Tuttavia la sua espressione era infuriata. Come una modella appena ventenne a cui è stato detto che ormai è troppo vecchia per sfilare in abiti giovanili.
“Si assumerebbero le loro responsabilità.”
“Ragazzi calma.”disse Esme dolce ma severa. Si diresse verso Rose,appoggiandole una mano sulla spalla,quindi,fermandola.
“Scusa.”disse Rosalie. Le sue spalle si incurvarono. Si era arresa.
“Scusami.”ripeté Edward.
“Ricordatevi che anche loro sono in pericolo. Pensate al fratello di Quil Ateara. Pensate allo stesso Quil. Nessie mi ha riferito di cosa avete discusso da Sam. Possiamo solo essere solidali e collaborare al meglio.”
“Carlisle ha ragione. Alice,vedi qualcosa?”
“Molti buchi. Comunque,poco prima della vostra venuta ho visto la foresta,credo che stesse piovendo.”
Beh,considerando che quello che sbatteva violento contro le vetrate di casa nostra era pioggia,la cosa era molto confortante. Doveva esserci qualche altro indizio! Come potevamo conoscere quando sarebbero arrivati se sapevamo solamente che sarebbe stato in un comunissimo giorno di pioggia.
“Bene ...Potrebbe essere anche oggi! Qui piove sempre!” disse Em eccitato all’idea. Si alzò di scatto dal divano,cominciando a scagliare pugni ad un avversario immaginario. Saltò in aria di un metro per poi cadere sulle punte dei piedi. La scossa sotto i nostri piedi fu impressionante.
Vidi Esme coprirsi gli occhi con le mani,nel caso in cui avesse rotto qualcosa.
“No. Neanche la prossima settimana. Solo pioggia. Anzi,venerdì ci sarà il sole.”
Alice aveva,senza volerlo,dato una risposta alla mia domanda inconscia. Quindi avevamo tempo per prepararci. Ma come? Non sapevamo praticamente nulla dei nuovi arrivati. Una nuova ondata di panico mi travolse. Stavolta ero decisa a mantenere la calma. Carlisle poteva farlo. Potevo farlo anche io,bastava sforzarsi un po’. Una malata di mente non sarebbe stata molto d’aiuto.
“Quindi potremmo invitare qui Charlie e Reneé?”
“Non è il momento Esme.”disse secca Rose.
“In effetti sarebbe una buona idea. Tuttavia non possiamo essere sicuri delle visioni di Alice in questo momento.” Edward ignorò Rosalie. Era così arrabbiato con lei? Non che avessero mai avuto un buon rapporto... praticamente si “detestavano” dal primo istante. Da quando Rose aveva aperto gli occhi,ritrovandosi in un’eterna frazione fra la vita e la morte.
“Non è che io non abbia più visioni! È solo che ...sono,un po’ ... scombussolata.”
“Lo so Alice. Ma non sono affidabili e non vogliamo mettere a rischio nessuno,giusto?”
“Già...comincio a sentirmi inutile. Comunque! Tornando a noi. Prima che il signorino Emmet mi interrompesse stavo dicendo che nella mia visione,sullo sfondo ho visto due vampiri. Almeno,penso fossero vampiri,erano troppo veloci per essere degli uomini. Non dobbiamo dimenticare che in un certo senso anche Nessie è un problema per le mie premonizioni ... beh vuol dire che ti butteremo fuori di casa non appena ce ne sarà bisogno.”scherzò Alice per alleggerire la situazione.
Tutti ridemmo,tranne Nessie. Non era in vena di ilarità. Era preoccupata per Jake. Probabilmente anche lui,seduto sul divano di Sam,insonnolito e debole pensava a lei. Era strano come adesso avessi un’altra percezione della situazione. Sapevo che Jacob avrebbe amato Nessie per l’eternità,ogni giorno di più. Che l’avrebbe protetta a costo delle sua stessa vita. Anche per Nessie sarebbe stato lo stesso. Capii subito perché l’idea che Nessie e Jacob stessero insieme non mi infastidiva più. Se non mi avessero permesso di stare con Edward ...sarei morta. Come potevo privare mia figlia della cosa più bella che esistesse al mondo:l’amore.
“Sempre spiritosa. Dovrei ridere?”
“Se ti va... credo che stia per arrivare Jacob,o qualche altro cucciolo.” Alice riprese a danzare per la stanza. In viso era serena. Che avesse visto qualcosa di confortante nel nostro futuro? Ce l’avrebbe detto,credo.
“Beh, chiunque sia, spero abbia notizie.”disse Carlisle
“Auguriamoci che abbia buone notizie!”lo corresse Esme.
“Buone o cattive che siano è sempre meglio essere informati. Se sapessimo in quale luogo i nomadi si trovano in questo momento,potremmo girare a largo da lì.”intervenni. Era la cosa migliore da fare. Non potevamo combattere contro i Volturi. Questa volta non ci avrebbero risparmiati. E la vita di mia figlia sarebbe finita così? A soli dieci anni? Non potevo permetterlo. Aveva ancora così tante cose da scoprire! Sentivo gli occhi bruciare. Non poter piangere era la cosa peggiore dell’essere un vampiro.
“Certo che in quanto a coraggio siamo messi male! Abbiamo la possibilità di divertirci un po’ e cosa facciamo? Ci nascondiamo nel primo buco che ci capita a tiro? Dobbiamo combattere! Fare fuori quei novellini!”
“Primo,come puoi sapere che sono dei novellini? Secondo,vuoi farci uccidere tutti? Terzo...ehm,non c’è una terza cosa.”rispose Alice. Cominciò a gesticolare con le mani,evidente segno che si stava innervosendo.
“Credi che qualcuno possa battermi?” Emmet riprese a dare calci e pugni all’aria. Non sembrava esattamente sano mentalmente. Ma tutti sapevamo che dietro quella montagna insormontabile di muscoli c’era un bambino,per questo Rose se ne era innamorata.
“Sicuramente potrebbe tenerti testa fino a farti impazzire.”
“Si,hai ragione! Poi mi arrabbio...”
“...e distruggi tutto quello che si trova intorno a te,dimenticandoti dell’avversario. A quel punto potremo raccoglierti in giro per la foresta.”
“Alice,mi sa che se lo provochi ancora dovremo raccogliere te in giro per lo stato... o per il continente. Dipende con quanta forza Emmet tira i pezzi.”disse Edward,sorridendo.
“Vai così Eddie! Mi aiuterai nel farla a brandelli? È un tipetto tosto!”
“Io non mi sporco le mani..” la faccia di Edward si fece seria. A cosa pensava? Pensai immediatamente che i suoi pensieri fossero rivolti al passato. Mi avvicinai ancora di più a lui e gli presi la mano. Lui mi baciò sulla fronte,dolce.
“Ehi fratello! Non ha sangue. Non so se l’hai capito. Beh,siamo morti!”
“Buon giorno.”la voce di Jake era sottilissima. Trascinava i piedi sul pavimento. Si abbandonò vicino all’uscio della porta. Lì la “puzza” non era così forte.
“Ehi Jake! Com’è andata? Ci sono nuove notizie e soprattutto stai bene?”
“Calma,calma. È tutto a posto. Più o meno,ma è tutto a posto.”le sue palpebre si chiudevano,per poi riaprirsi velocemente.
“Cosa vuoi dire Jacob?” chiese Carlisle,preoccupato.
“È stato trovato un uomo sulla spiaggia. Charlie è già stato avvertito. Non ci sono tracce sul posto. Sul suo corpo ci sono diversi morsi. Accidenti! Spero che non pensino di nuovo a noi!”
“Non credo. Charlie conosce la tua natura. Non penso che permetterebbe una nuova caccia al lupo.” Sbatté la testa contro la porta. Portò l’indice ed il pollice agli occhi,cominciando a muovere le dita in senso orario sulle palpebre semi chiuse.
“È vero. Conosce la mia natura,ma non la vostra. Se pensasse che siamo assassini? Potrebbe continuare a coprirci le spalle sapendo che giriamo per la penisola Olimpica uccidendo uomini per divertimento?”
“Chiederemo tempo! Uccideremo i vampiri prima che possano commettere altri crimini. Non possiamo permettere che vi accusino di una colpa che non avete!”Nessie aveva le lacrime agli occhi. Vederla soffrire mi spezzava il cuore.
“Non possiamo nemmeno permettere che i Volturi ci facciano fuori tutti. Compresi i tuoi cari licantropi!”
“Rose!”Gridammo io ed Edward.
“Non è più una bambina! Può capire.”
“Ha ragione. Sono stata impulsiva però non possiamo restare a guardare mentre una nuova caccia al lupo ha inizio!”
Jake le ti avvicinò,asciugandole con il pollice le lacrime che scendevano una dopo l’altra sulle guancie.
“Nessie,ho solo ipotizzato questa situazione. Magari non succederà.”
“Prevenire è meglio che curare.”
“Ok,ok...ragazzi calma! Un secondo. Qualcuno manca. Ma Tanya ...”
“È dovuta partire. È da qualche giorno che non ha notizie di Carmen e Aleazar.”
“Davvero? Che siano quei vampiri ...”
“Si,si...come dici tu! Mi sono dimenticata di darti questa scatola. Credevo fosse mia,scusa. Ho sbirciato,beh,buona lettura.”
“Non ti preoccupare. Fammi vedere. No,questa è di Edward.”
Aprii la scatola. Era piena di diari. Quelli che non avrei dovuto leggere a meno che non avessi voluto passare una notte insonne. Risi al quel pensiero. Da uno dei diari usciva un pezzo di carta.
Beh,ormai non dormo più. Pensai. Lo presi tra le mani.”
“No,per favore. Non leggere...”
“Cos’è?”
“Niente. Lascia stare.” Edward mi si avvicinò. Ma da galantuomo qual’era non mi avrebbe mai sfilato il foglio dalle mani. Io ne approfittai.
“Se non è niente allora posso leggere.”
Alice sorrise.
“Beh,io lo leggo. Cos’è una lettera mai spedita alla tua prima fidanzatina?”
“Più o meno.”
Forks, 12 agosto
Bella, amore mio,
Ho voluto scriverti queste poche righe amore mio perchè forse, ciò che sto per dire non sarei riuscito a dirtelo mai guardandoti negli occhi. Non per paura, non per vergogna, ma semplicemente perchè avrei faticato a trovare le parole giuste. E forse non riuscirò a dirtelo comunque, ma sai com'è, a volte carta e penna aiutano....
Voglio provare, Bella, a spiegarti cosa sento dentro di me, ogni volta che ti penso, o che ti sono vicino, o ancora più semplicemente quando il pensiero di averti, mia per sempre, si agita rumorosamente nella mia testa..spero solo di riuscirci e di non spaventarti... Lo so, lo so, spaventarti è cosa assai complicata: in fin dei conti quanti fatti molto più pericolosi di una mia lettera hai saputo affrontare da quando mi conosci....e ogni volta hai saputo stupirmi....
Quando ti guardo negli occhi riesco a malapena a non perdermi dentro, dentro quello strano vortice dove tu mi porti lontano, con te, al di là del mare, della terra e del cielo, aldilà di qualsivoglia ragione o sentimento. Non so spiegarti Bella, cosa provo quando mi perdo nei tuoi occhi, quando sento il tuo cuore battere vicino al mio che se ne sta lì muto, ti guardo e so che nella tua mente e nel tuo cuore c'è la mia stessa felicità, la mia stessa gioia, la grande emozione per il passo che ci apprestiamo a compiere...piangerei se ne fossi capace. Credimi!
Oggi mentre aspettavo di raggiungerti a casa tua, per l'ultima notte nel lettino della tua stanza a casa Swan, ero in macchina di ritorno dalla caccia con Carlisle e sono rimasto in silenzio tutto il tempo, non riuscivo a proferire parola: uno strano senso di inquietudine mi aveva pervaso fin dal momento in cui ti avevo lasciato da sola nella tua stanza la notte scorsa, ma non volevo pensarci...
E' giusto ciò che sto per fare? E' giusto obbligarti ad una esistenza come la mia? Dopotutto io sono solo un mostro senz'anima.....
Carlisle mi ha lasciato vagare nei miei pensieri, poi ad un certo punto, come se avesse letto i miei ha detto:”Non darti pena figlio mio, lei ti ha scelto e tu hai scelto lei. Gli eventi sono scritti e la strada tracciata. Ora pensa solo ad essere felice e a non porti troppe domande.”
Ecco la sicurezza di cui avevo bisogno e dentro me si è fatto di nuovo chiaro....
Se io ho un'anima e un cuore, Bella, lo devo solo e soltanto a te. Amore mio, sei il mio sole e la mia luna, colei che mi ha insegnato ad amare senza riserve e senza timore, per la prima volta, perchè io, sai, non avevo mai amato prima e ciò che ho scoperto di poter provare per te mi ha travolto come un uragano. Non ero pronto, Bella, per qualcosa di così inspiegabilmente grande e magnifico, ma anche tremendamente complicato... Nel mio mondo, lo sai, tutto è misurato ed io non riuscivo a capire come per te fosse così facile amarmi, sentire il tuo cuore battere all'impazzata ogni volta che ti sfioravo era una nuova scoperta, fonte di gioia immensa e duratura. Oh Bella, tu non puoi immaginare ciò che ho provato quando quella notte hai risposto “sì” alla mia proposta di matrimonio e ancora, se devo essere sincero, fatico a credere che domani a quest'ora potrò presentarti a tutti come la signora Cullen, mia moglie. Come suona strano...., ti ho aspettata per così tanto tempo amore mio, che oggi qualsiasi parola detta a te mi sembra insignificante, troppo poco per descrivere la complessità dei miei sentimenti.
L'unico desiderio che anelo a realizzare in questo momento Bella, è renderti mia moglie e fare tutto quello che sarà nelle mie possibilità per renderti felice: ci riuscirò te lo prometto. Ecco, oggi io ti regalo me stesso, non ho altro, fai di me il tuo uomo, amami Bella ed io ti ricambierò per l'intera nostra esistenza. Ti prometto che ti starò accanto sempre ed in qualsiasi situazione, saremo appoggio forte l'uno per l'altra, condivideremo gioie e dolori che incontreremo lungo i secoli a venire.
Bella mi auguro che domani arrivi presto, l'unica cosa che desidero ora è vederti scendere lo scalone di casa Cullen, al braccio di Charlie: sarai così meravigliosa che non oso nemmeno pensarci....
Quando finalmente domani ci diremo “si”, tutto sarà chiaro, finalmente sarai mia, mia davanti a tutti.....e nessuno potrà più contestare questa nostra scelta.
C'è solo una cosa che getta un'ombra di tristezza su tanta felicità: solo una cosa ci mancherà tesoro mio, la gioia di poter tenere tra le braccia il frutto del nostro grande amore. Questo non ci è permesso, spero solo che un giorno tu non abbia a pentirtene, Bella. Non me lo perdonerei. Immagino cosa tu stia pensando in questo momento: va bene lo so, nella peggiore delle ipotesi adotteremo qualcuno, ma Bella rinunciare a diventare madre è un grande sacrificio e io ti ringrazio. Anche per questo. Grazie amore mio, perché mi stai donando tutta te stessa e nella mia esistenza mai avrei pensato di poter ricevere così tanto amore da una persona normale, da un essere umano. Ma tu sei di più, molto di più, Bella, per quanto mi riguarda assomigli più a una dea che a una persona umana, una bellissima dea arrivata dall'Arizona per amarmi incondizionatamente.
Ci amiamo in un modo così incomprensibile agli occhi degli altri, Bella, ma fino ad oggi, non mi era mai stato così chiaro: chiamarlo amore, sarebbe riduttivo... Io sarò per te e tu sarai per me, due parti di una stessa entità, due parti, un unico cuore ed un'unica anima. Questo dovrebbe bastarci amore mio...per l'eternità.
Ti amo.
Edward
Alzai lo sguardo dal foglio. Non c’era più nessuno,solamente Edward. Fissava il soffitto,pensieroso. Cosa avevo combinato? Avrei dovuto essere meno egoista,pensare a quello che voleva lui,prima che a me.
“Sei arrabbiato? Non volevi che leggessi la lettera? Scusa non ...”la mia voce pian piano si affievolì. Rimasi in silenzio. Il suo comportamento era molto strano. Cominciò a fissarmi. Le sue iridi color topazio liquido nascondevano qualcosa. Si soffermò sui miei occhi. Li guardava con intensità. Quasi non riuscivo a sostenere il suo sguardo. Si diresse lentamente verso di me. Mi prese le mani,le strinse nella sua destra. Il braccio sinistro avvolgeva i miei fianchi. Mi attirò a sé,ma il suo sguardo continuava ad essere serio. Si irrigidì non appena mi scostai per scrutare i suoi occhi.
“Quando ti ho sposata...” cominciò a parlare lentamente con un tono di voce fermo,ma con un filo di dolcezza.”ti ho promesso che non ti avrei mai nascosto nulla. Ti ho promesso completa sincerità. Ti chiedo scusa.”
“Mi stai chiedendo scusa perché non mi hai consegnato questa lettera?” chiesi stupefatta. Avrei dovuto essere io a chiedergli scusa. E lo faceva lui? No! Non era umanamente possibile! Beh,noi non eravamo umani. E da quello che avevo imparato dalla vita,tutto è possibile.
“Si,sono ... sono stato così stupido da vergognarmi dei sentimenti che provavo all’ora e che provo,se non maggiormente,adesso. Te l’avrei fatta consegnare da Alice poco prima del matrimonio,ma non ne ho avuto il coraggio.”
“ Non puoi scusarti per questo!”misi le mani sui fianchi,liberandomi del tutto dalla sua presa. Non poteva dire sul serio! Stava scherzando,vero? I suoi occhi dicevano il contrario. Tuttavia non sarebbe stata la prima volta che mi mentiva senza che io me ne accorgessi. L’ultima volta,undici anni prima,mi aveva convinto del fatto che non mi avesse mai amato. Adesso stava affermando il contrario e sapevo che per quanto assurdo fosse,era vero.
“Bella,sei la cosa migliore che abbia avuto davanti agli occhi in tutta la mia vita. Mille e mille volte mi hai chiesto di raccontarti che cosa avessi provato la prima volta che ti ho incontrata nell'aula di biologia. Ho cercato le parole, ma non ci sono riuscito, qualsiasi pensiero mi è sempre sembrato riduttivo. E poi,quando tra le mie braccia,la notte che precedeva il giorno del nostro matrimonio,ti tenevo stretta a me,improvvisamente quelle parole occuparono la mia mente ed il mio cuore muto e gelido. Contrariamente il tuo negli stessi istanti,quando il tuo fragile corpo era stretto dalle mie braccia,il tuo cuore batteva veloce e caldo nel tuo petto.“
Sentivo il cuore battere all’impazzata. Sembrava voler uscire dal petto. Mi fermai un secondo. Il mio cuore era immobile da dieci anni. Era questo quello che Edward provava? Quando,molti anni prima mi aveva detto che il suo cuore aveva ripreso a battere grazie a me,provava quello che in quel momento stavo sentendo io? Beh,in quel caso era una delle più belle emozioni mai provate nella mia vita.
“Tutto quello che ho amato ed amo sei tu Isabella Swan. Ovunque tu sia, accanto a me o lontana chilometri, ora che sei mia, ti amerò sempre Bella, per sempre. Sei tutto ciò che voglio, tutto ciò di cui ho bisogno. Ciò che avrei potuto desiderare dalla vita, una compagna, un'amica, una donna che ricambiasse i miei sentimenti, l'ho ricevuto incontrando te, quel giorno, in quell'aula.
Adesso,mi permetti di ricordarti ogni attimo,per il resto della mia esistenza,quanto tu sia essenziale per me? Non consegnandoti questa lettera ho solo perso tempo. A dirla tutta me ne ero dimenticato. Ma un ricordo sopravvive ancora nella mia memoria che risale al periodo in cui ero umano. Mia madre mi disse che ci si dimentica di qualcosa,solamente quando richiede sforzo ricordarsene. In questo caso per me era difficile ricordare per il resto della vita di quel tempo perso.”
“Edward,ti rendi conto di quello che dici?”chiesi. Sentivo il cuore leggero. Un sentimento strano. Non era nuovo,ma sentirlo anche adesso,che era freddo e immobile,era meraviglioso.
“Forse tu non ti rendi conto di quanto io ti ami.” Mi rimise una ciocca a posto,dietro l’orecchio sinistro. Sorrisi.
“Beh,mai quanto me!”
“Ah,davvero?!” adesso era sereno. Non perfettamente sereno,ma andava meglio.
“Avresti qualcosa da ridire?”
“Mmm...” mi prese in braccio portandomi via.
Sfrecciammo fino al bosco. Aprì la porta di casa,poggiandomi sul terreno e baciandomi. Le sue labbra vellutate erano sulle mie,le braccia a stringermi i fianchi.
“Edward! Sono solo le otto di mattina!”interruppi il bacio,anche se la cosa mi dispiacque molto.
“Lo so...” riavvicinò il suo viso al mio. Io indietreggiai nuovamente. Sembrava deluso. Adesso chi si sentiva respinto?
“Dovremmo mantenere un maggiore auto controllo. Sai...”io indietreggiavo e lui avanzava. Chi avrebbe vinto? Questo poteva saperlo solo Alice. Tuttavia speravo fortemente che vincesse lui.
“Beh,credo di aver mantenuto un certo autocontrollo per troppo tempo con te.”
“Intendi quando ero umana?”
“Esattamente.“
“Se un certo vampiro non fosse stato così cocciuto da...”
“Ok,ok. Hai vinto.” Le sue labbra erano sul mio collo e le mie dita tra i suoi capelli. Lo attirai con troppa forza verso di me. Cademmo fragorosamente sul pavimento.
“Ops.”
Rise,ed io feci lo stesso.
Per i vestiti non c’era nuovamente niente da fare. Alice ne sarebbe stata contenta. Avrebbe dovuto comprarmene degli altri,ma in quel momento,con le braccia di Edward che mi stringevano a sé,mi dimenticai del mondo esterno.