Ciao ragazze! Scusate per l'attesa...in questo capitolo sono presenti due delle vincitrici del concorso! Purtruppo la seconda classificata non ho potuto inserirla per motivi di lunghezza...come sempre ringrazio Sara che mi è stata tantissimo d'aiuto!
Buona lettura!!!
Capitolo otto -confessioni
Buona lettura!!!
Capitolo otto -confessioni
“Amore?”chiese Edward con un tono di voce più dolce del miele. La tempesta era passata. Ancora un dubbio mi martellava in testa,ma non avevo il coraggio di rovinare quella situazione così maledettamente perfetta. Non mi era capitato quasi mai di nascondere qualcosa ad Edward...e nemmeno questa volta l’avrei fatto. Avrei solo aspettato un po’ di tempo. Non potevo chiedergli una cosa del genere proprio adesso. Adesso che tutto era passato. Che sul volto di Edward la serenità aveva scacciato dolore,rabbia e rimorso. Non me lo sarei permesso. Così risposi dolcemente,come se per la testa non mi fosse passato niente se non la sua voce vellutata.
“Si?”
“Sento i pensieri di Jacob. Credo sarebbe meglio rivestirsi.”cominciò ad accarezzarmi il volto. Appoggiai il viso sulla sua mano,serena. Sembrava che tutto fosse tornato ancora una volta a posto. Della voragine non c’era altro che il segno della cicatrice che lascia un intervento ben riuscito.
“Perché? A me non dispiaci.”dissi ironica,ripetendo ciò che aveva detto il giorno prima.“Ah davvero?”riprese a baciarmi. Tuttavia solo per pochi secondi. Lo vidi raccogliere in giro i nostri abiti che,fortunatamente quella volta,erano rimasti intatti. Non credo che Jake avrebbe gradito la vista. Cominciai a vestirmi e in poco tempo fummo entrambi pronti. Tolsi le foglie secche dai vestiti fino all’ultima. Anche Edward fece lo stesso.
“Allora...”dissi con un filo di voce. Improvvisamente capii di non poter fare a meno di riaprire l’argomento Volturi,ma dovevo essere sicura che prima non avessi solamente sprecato fiato. Se avesse deciso di andare dai Volturi,l’avrei seguito. Non gli avrei permesso di andare da solo. L’avrei seguito anche a sua insaputa.
“Si,Bella?”chiese,sistemandosi il golf.
“Cosa hai deciso di fare?”
“Credevo avessi capito.”mi irrigidii immediatamente. La sua espressione era seria e mi fece quasi paura. Sperai con tutto il cuore che non stesse parlando di partire.
“Dimmi cosa hai deciso.”la mia voce era incerta e gli occhi bruciavano dannatamente. La gola cominciò a bruciare,senza che lui avesse nemmeno aperto bocca.
“Mi hai chiesto di restare. Resterò.”la sua espressione divenne tenera. I suoi occhi bruciavano di un nero intenso,quello che non lascia spazio a dubbi o ripensamenti. Riuscì a rassicurarmi.
“Riesci a mettermi molta paura.”dissi tendendogli la mano. La afferrò e mi strinse al suo petto.
“Cosa intendi dire?”disse sorridendo. Lo guardai negli occhi e mi resi conto di quanto fossi stata stupida. Come potevo aver paura di Edward?!
“Mi hai davvero creduto?! Egregio signor Cullen, è da qualche centinaio di anni che non potrebbe spaventare una mosca,con quei canini consumati potrà mordere al massimo un pezzo di torta!”
“Ah,si?”
In un istante mi balzò addosso,scaraventandomi nuovamente a terra. Mi coprii il viso con i pugni,ma lui puntò dritto al collo. Avrei potuto rialzarmi,avrei potuto scaraventarlo a qualche metro di distanza,ma quest’idea non mi passò minimamente per la testa. In quel momento ero completamente concentrata sul suo volto. Osservavo con attenzione minuziosa tutti i dettagli e mi stupii di come potessi ancora rimanere così affascinata da Edward.
“Ritiri quello che hai detto?”disse a pochi centimetri dalla mia pelle.
“No!”gridai.
Fece per mordermi il collo,ma a pochi millimetri le sue labbra si fecero morbide come il velluto baciandomi delicatamente la cavità fra il collo e la spalla. Anche io iniziai a baciarlo. C’era solo un problema. Avevamo dimenticato che al mondo non eravamo soli. Edward evidentemente aveva abbassato la guardia,al tal punto da non sentire i pensieri di Jake. Sentii improvvisamente un gridolino. Edward si scostò da me,rialzandosi velocemente. Si aggiustò il golf ,decisamente imbarazzato. Jake portò le mani agli occhi. Nessie alla bocca,come per evitare che un urlo disumano le uscisse dalle labbra. Mi rialzai anche io. Tolsi nuovamente tutte le foglie che si erano depositate sui jeans. Avevo paura che da un momento all’altro le mie guancie avvampassero.
“Ehm...si. Dovevamo incontrarci in spiaggia.”disse Jake,levandosi le mani dagli occhi con attenzione. Era a dir poco sconcertato ed io mi sentii avvampare. Certo,era solo una sensazione. Improvvisamente mi sentii più umana che mai. Come sempre imbarazzata,ma sta volta l’imbarazzo non dipendeva dal mio equilibrio instabile.
“Si,hai ragione. È che stavamo...”cercai di giustificarmi,senza successo.
“Certo,certo. Non scendiamo nei particolari. Non c’è alcun bisogno,sto bene così,lo sono stato fino ad ora e credo che sarà così fin quando non creperò. Grazie comunque per esserti così preoccupata.”disse ironico e allo stesso tempo imbarazzato. Strana e imbarazzante situazione,molto imbarazzante. Avrei voluto scomparire.
“Uffa! Io sono curiosa! Voglio sapere di cosa volete parlarmi...ognuno nella sua vita privata fa quello che gli pare e piace. Vi prego solo di,ehm,cercare di farlo in zone meno alla portata di tutti.”
“Nessie non facevamo proprio niente!”dissi improvvisamente nervosa. Era stata una reazione decisamente esagerata.
“Scusa mamma.”
“No. Sono io a doverti chiedere scusa.”
“Ok,ok. Dopo questa infinità di scuse,andiamo,ok?Siete in ritardo di...quattro ore? Accidenti ma che diavolo avete fatto?!”
“Ehm..”cosa gli avrei detto? Per raccontargli tutto non sarebbe bastato un giorno intero,tralasciando naturalmente i particolari più intimi.
“Ok,ferma! Domanda sbagliata.”disse nervosamente. Si passò una mano fra i capelli scompigliati. “Bene. Io credo che questa sia una delle situazioni più imbarazzanti della mia vita...che ne dite se sorvoliamo questo argomento?”
“Per me va benissimo!”dissi velocemente.
"Jacob,fai strada. Ce la fai o ti devi trasformare?”chiese Edward,calmo come sempre.
“Cos’è?! Hai paura che possa stracciarti?”rispose Jake con aria di sfida.
“Andiamo!”ricordò Nessie. Era impaziente. Che Jacob le avesse accennato qualcosa? Aveva capito che cosa voleva dirle? Avevo sempre pensato che questo momento sarebbe arrivato...certo. era praticamente scritto che Jake e Nessie dovessero stare insieme,ma il pensiero che Nessie,ancora così giovane dovesse già prepararsi ad una relazione seria con Jacob... mi fermai a riflettere un secondo. Nessie aveva solo dieci anni,eppure il suo fisico ed il suo cervello erano quelli di una ragazza di diciotto anni,se non più grande. Io a diciotto anni ero già sposata.
Il sole stava tramontando. La spiaggia sembrava un luogo sicuro, isolato, in cui ci si poteva perdere e in cui sapevo di essere protetta. Il mare solitamente, viene identificato con l'infinito, l'incapacità dell'uomo di conoscere quello che c’è oltre; l'uomo riesce sempre a controllare tutto, ma quando si trova in mare aperto, si sfida con il tutto e il nulla. Ma qui sentivo di essere in quel luogo in cui ci si può fermare a riflettere, quasi come se ci si trovasse in una bolla di vetro ... in cui nessuno può entrare.
“Ok,abbiamo acceso il fuoco,sistemato i tronchi a cerchio e adesso,per l’ultima volta,volete dirmi che cavolo mi nascondete?!”disse Nessie,interrompendo i miei pensieri.
“Su Jake,tocca a te.”
“Sei una vera amica Bella! Beh..”sistemò per bene la legna da ardere,fissando intensamente il fuoco. Edward era calmo,non solo apparentemente. I pensieri di Jake non dovevano essere tremendi. Sembrava spaventato. Chi non lo sarebbe stato?! Alla mente mi tornarono dolci ricordi. Una radura,fiori di campo ed un ragazzo. La cosa più bella che avessi mai visto. Una delle più belle situazioni che avessi mai vissuto. Edward mi aveva rivelato tutto sul suo mondo e quella stessa mattina ero pronta a diventarne parte.
“Si?!”disse Nessie,impaziente.
"Io partirei...”
“Dall’inizio?”
“Spiritosa!”le passò una mano fra i capelli color bronzo,scompigliandole la chioma ben curata.
“Jacob! Non sto scherzando. Vuoi spiegarmi per favore? O forse è meglio che sia io prima a dire e poi quello che tu mi dirai mi servirà a far combaciare ogni tassello di questa storia. So che tra noi c'è qualcosa di speciale Jacob, ma non sapevo bene cosa fosse finché non ho sentito battere il mio cuore in modo diverso; sono sempre stata certa che niente e nessuno poteva o può dividerci, ma pensavo fosse solo un'amicizia così profonda di cui non potevo fare a meno. Poi i mesi sono passati, ma ogni volta che ti vedevo o ti stavo accanto, i miei pensieri prendevano una piega diversa. Esserti amica non mi bastava più, la mia testa, ma soprattutto il mio cuore mi dicevano che qualcosa stava per cambiare, se non lo aveva già fatto.” Nessie fissava il fuoco. Probabilmente temeva di scorgere nel volto di Jake qualcosa che le potesse fare capire che non approvava ciò che lei sentiva. Forse stavo immaginando tutto questi perché era la stessa cosa che era mi era accaduta molti anni prima. Quando non avevo il coraggio di guardare Edward in faccia quando gli parlavo dei miei sentimenti.
“E' ora che tutto ti sia chiaro. Nessie,hai buona memoria e hai ragione quando dici che quel nostro primo incontro è stato qualcosa di speciale. Ti ricordi di quando ti ho raccontato di Sam e Emily, di quello che è successo loro? Del fatto che non possono stare lontani nemmeno per un attimo. Ti dissi che Sam l'aveva guardata ed aveva capito che lei sarebbe stata la sua metà, per il resto dei suoi giorni. Come quando un cucciolo di animale riconosce la propria madre: il meccanismo è il medesimo. Noi riconosciamo così la nostra anima gemella, basta uno sguardo ed è per sempre. Che abbia un giorno o vent'anni, succede sempre nello stesso modo....”
“Stai dicendo che...”disse preoccupata Nessie. Inizialmente non capii il motivo per cui fosse così agitata. Stava per rivelarle quanto l’amasse,ma lei non poteva saperlo,quindi aveva tutto il diritto di essere inquieta.
“Che anche io ho avuto l’imprinting.”concluse Jacob,guardando i ciottoli della spiaggia.
“Oh,capisco. Preferisci che non ti stia più accanto? Chi è? Spero sia una brava ragazza.” Gli occhi di Nessie brillavano,volevo alzarmi. Abbracciarla. Dirle che andava tutto bene e che doveva solo pazientare un po’.
“Calmati. Ti amo.”Jacob si girò verso di lei. Cercò di fissarla negli occhi,ma le lo evitava.
“Però non puoi stare con me. Capisco.”intrecciava le dita delle mani nervosamente.
“No,Nessie.”
“E allora spiegati,diamine!”Nessie cominciò a piangere. Sentivo lo stomaco sottosopra. Gli occhi bruciavano e come al solito stavo esagerando.
“Reneèsme?” mi alzai di scatto. Non potevo stare là,seduta a guardare mia figlia piangere. Dovevo spiegarle tutto. Una piccola parte del mio cervello mi diceva di stare seduta,di lasciar fare a Jacob,ma per il resto,tutto quello che desideravo in quel momento era stringere mia figlia tra le mie braccia e ripeterle che andava tutto bene.
“Bella,ferma. Ci penserà Jacob.”disse Edward. Mi strinse forte a sé. Cessai di fissare Jacob e Renéesme. Non potevo guardare. Il disagio e la tristezza occuparono il cervello e il cuore. Non potevo ordinare al cuore di stare calma,quando la mia stessa mente non lo era.
“Sai,poco tempo fa ho capito che le lacrime sono le peggiori armi presenti su questa terra.”disse Jake,tentando di sorridere.
“Come le lacrime?”disse asciugandosi quelle perle che le cadevano dagli occhi.
"Hai mai pensato che dietro ci fosse qualcosa di più? Non so se capisci. Non ricordo esattamente quando,guardandoti ho visto la mia sorellina,poi,ho sbattuto le palpebre ed eccoti,una donna.”
Beh,adesso non esageriamo. Pensai. Nemmeno io a diciotto anni potevo definirmi una donna. Certo,ero maggiorenne e responsabile di me stessa...ma non una donna completa. Si,ero sposata,avevo una figlia e...beh,si ero una donna. Che lo fosse anche Nessie?
“Questo cosa c’entra con le lacrime?”Sembrava che si stesse calmando. Edward allentò la presa,ma nonostante questo non mi staccai da lui. Anzi,mi avvicinai ancora di più.
“Ognuna di quelle gocce mi fa male come una pugnalata al cuore. Ma sapendo che tu non sei mia non posso fare niente per evitare che tu pianga.”
“Cos’è? Emmet ha per sbaglio sintonizzato il canale di poesia su quello delle partite?”
“Nessie non scherzare.”
“Perché,tu non stai scherzando?”chiese lei. Non potevo vederla in quello stato. Forse non dovevo dire a lei di pazientare un po’. Forse avrei avuto bisogno che qualcuno lo dicesse a me.
“È evidente che mi sono illuso.”
“Cosa?!”chiese Nessie,sconcertata. Si alzò all’improvviso,sembrava stesse per scappare. Eppure si costrinse a star ferma,ad ascoltare.
“Pensavo che anche tu provassi lo stesso!”
“Jake,calmati.”non potevo star a guardare Jacob trasformarsi a pochi centimetri da mia figlia.
“Scusa Bella.”
“Tranquillo. Continua pure. Non mi intrometterò più.”
“Beh,è vero io ti amo! Ma mi pare di aver capito che tu non puoi!”
“Cosa?”chiese Jake nervosamente.
“Hai avuto l’imprinting!” la voce di Nessie si ruppe improvvisamente. Le lacrime le rigarono nuovamente il viso di porcellana.
“Si,sciocca che non sei altro!”sul viso di Jacob comparve un sorriso.
“Ah,bene! Pure sciocca?!”
“Si,sei tu il mio unico amore!”
“Ah...davvero?”chiese incredula. Lui l’abbracciò ed io mi sentii infinitamente a disagio.
“Beh,forse noi dovremmo andare.”dissi completamente a disagio. Cercai di non mostrarlo,ma fu molto difficile. Probabilmente nemmeno ci riuscii.
“Veniamo anche noi. Si è fatto buio.”rispose Jake.
“Davvero. Rimanete un po’ da soli. Credo ne abbiate bisogno.”replicai nervosamente.
“Jacob. Ti affido mia figlia. Non fate tardi.”disse Edward,deciso. Mi prese per mano ed io gli sorrisi.
“Non avremo bisogno di molto tempo. Tra poco saremo a casa.”
“Bene Jacob. Andiamo Bella.”
Lungo la strada per tornare a casa nessuno parlò. Ognuno perso nei suoi pensieri,correvamo mano nella mano per la foresta ormai nera. Si cominciarono a vedere le luci di casa Cullen. Cominciai a correre più velocemente. Avevo voglia di salutare tutti e chiudermi nella mia piccola casetta delle favole. Di passare la notte con Edward e non pensare ad altro se non a noi due. Niente situazioni complicate,niente Volturi,nomadi o ospiti indesiderati che fossero.
“Valentina!”gridò Alice correndo verso di noi.
“No,Alice. Ti sei dimenticata il mio nome?”chiesi ironicamente. Sapevo che parlava di qualcun altro.
“No,Bella! Cosa hai capito?! Valentina è il nuovo membro dei Volturi!”disse preoccupata. Non stava scherzando. I suoi occhi neri sembravano spenti,forse stava vedendo qualcosa.
“Oh,capisco.”disse Edward,calmissimo.
“Edward è una neonata,quindi ha una forza superiore a quella di Emmet. Inoltre dispone di un potere potente che è quello della telecinesi! Non essere così calmo!”lo rimproverai. Strinse la sua mano intorno alla sua. La strinse forte,voleva farmi capire che lui era con me,che non mi avrebbe abbandonata.
“Sarebbero una coppia perfetta,se non si odiassero.”disse Alice,a metà tra la realtà ed il futuro.
“Qual è il problema?”chiese Jake.
“La nuova dei Volturi.”risposi,fissando Alice,aspettando una sua reazione. Una reazione che non arrivò.
“Cosa intendi dire Alice?”chiese Edward,improvvisamente preoccupato. Nessuno se accorse. Solamente io. Nei suoi occhi,c’era qualcosa,qualcosa che forse riconoscevo solo o che magari interpretavo male. Tuttavia conoscevo Edward meglio di chiunque altro al mondo,perciò,quell’ansia che vedevo nei suoi occhi doveva essere reale.
“Intendo dire che Jane non è più la prediletta di Aro.”
“Ah,no? E chi è?”chiese Edward.
“Dopo...”Alice venne interrotta da Jake,il quale probabilmente non aveva capito nulla.
“Magari se mi faceste capire qualcosa...”
“Eh sta un po’ zitto! Stavo dicendo che dopo l’errore commesso,Aro non si fida più di Jane.”concluse Alice.
“Quindi...”
“Quindi,Edward, Valentina è la nuova prediletta. Credo che Jane abbia provato ad ucciderla una decina di volte.”
“Beh,Emmet è forte,io posso prevedere i suoi pensieri,Bella può farci da scudo.”
“Edward,questa volta non saranno impreparati. Combatteranno.”rispose Alice. Aveva lasciato il futuro per tornare al presente.
“Potrebbero anche lasciarci perdere.”
“Edward,rifletti. Senza accertarsi che Nessie sia cresciuta?”chiesi,ma naturalmente sapevo già quale sarebbe stata la risposta.
“Giusto.”
“Adesso,non è per farmi i fatti vostri...ma qualcuno potrebbe gentilmente spiegarmi che accidenti succede?!”disse Jake,nervoso. Aveva ragione,del resto anche lui aveva il diritto di sapere.
“Arrivano i Volturi! E che cavolo! Pensavo che avessi almeno un minimo di cervello in quel testone!”rispose Alice,arrabbiata.
“Ehi,piano con le parole!”rispose Nessie.
“Dobbiamo prepararci ad una lotta?” Ero preoccupata. Un nuovo attacco dei Volturi,non potevamo sapere se ci avrebbero risparmiato. Potevamo prepararci,potevamo combattere al meglio,ma questa volta avrebbero portato un esercito o come la volta prima,solo “testimoni”? Non avremmo potuto chiedere aiuto agli altri clan,molti non ci avrebbero più aiutato. Ma saremmo stati sempre pochi o sempre poco preparati alla venuta dei Volturi.
“Credo di si Bella.”rispose Edward.
“Quindi è praticamente sicuro che prima o poi troveremo un coso pallido,vestito di nero alla porta che dirà-sorpresa! È giunta la tua ora!-?”chiese Jake ironicamente.
“Sei sempre così pessimista? No perché...”chiese Alice,che venne subito interrotta e la cosa non le piacque.
“No,preferisco definirmi realista.”Jake incrociò le braccia al petto,quasi soddisfatto.
“Ah,ok. Allora,signor Realista,cosa intendi fare con la tua cucciolata?”chiese Alice.
“I miei cagnolini non abbaiano però...”
“Però?”
“Mordono!” Nessie rise e nei suoi occhi vidi la felicità. La situazione non aera delle migliori,non lo era a fatto,ma mia figlia era felice,anche io lo ero.
"Uh,che risate!”disse Alice,con un leggero sorriso sulle labbra.
"Dai! Era carina come battuta!”disse Nessie,che ancora rideva.
“Ok,ok. Un po’.” Le concesse Alice.
“Comunque...parlerò loro della situazione.”
“E poi?”
“E poi decideremo insieme. Io non obbligo nessuno a fare qualcosa contro la sua volontà.”disse serio. Jake non aveva mai realmente deciso di avere un branco tutto suo,tuttavia si era staccato dal suo per proteggere me e quindi Nessie.
“Ok.”
“Ah! Jacob,ha chiamato tua sorella.”disse Alice con noncuranza.
“Rachel?”chiese lui.
“Si.”
“Cosa voleva?”prese la mano di Nessie. Finalmente potevano amarsi. L’uno conosceva i sentimenti dell’altra. Potevano amarsi. Tuttavia non provai rabbia nei confronti di Jake,solo tanta tenerezza,perché anche mia figlia aveva il diritto di amare.
"Diceva che domani sarà a Seattle,dovresti andare a prenderla all’aeroporto.”
"Ok. Mi sembra strano che stia venendo senza Paul.”Jake si passò una mano fra i capelli,un po’ confuso.
“Infatti viene con lui, Sarah e Alex...mi sembra si chiamino così i bambini.”
“Cosa?! NO!”improvvisamente Jake urlò. Notai qualcuno alla vetrata di casa Cullen,mi parve di scorgere Carlisle. Edward si girò,facendo segno che fosse tutto a posto.
“Perché no?”chiese Nessie,preoccupata.
“Non voglio che Alex trasformi!”Jake continuava ad urlare.
“Perché dovrebbe?”chiese Alice,perplessa. Eravamo tutti perplessi. Edward posò una mano sulla spalla di Jacob,per confortarlo,Nessie sorrise.
“Ricordate Ray?”La voce di Jake era decisamente agitata. Spasmi venivano dal suo corpo. Nessie gli prese la mano e l’appoggio sulla sua guancia.
“Si,perché?”chiese Nessie.
“Ha un anno meno di Alex. Ecco perché non ha chiamato Billy. Ha pensato che voi non avreste potuto capire perciò...”
“Stai dicendo che sono stupida?!”Alice mise le braccia sui fianchi,allargò leggermente le gambe.
“No. Sto dicendo che queste sono cose da lupi. Non riesco a comprendere bene nemmeno io. Figuriamoci voi.”
“Cosa vuoi fare adesso?”Nessie sembrava essere seriamente preoccupata. Anche io lo ero. Jake si rimproverava il fatto di aver abbandonato Billy. Per questo motivo Gabe era diventato un licantropo. Non sarebbe successo se lui fosse stato con suo padre. In quel momento Gabe,magari,sarebbe stato a casa,davanti alla tv a sgranocchiare qualcosa. Adesso,invece,era in casa di Sam. Non dormiva da almeno un giorno probabilmente. E questo tutto perché Jake non era stato con Billy.
“Non lo so Nessie.”
“Dai Jake! Vedrai che risolverà tutto per il meglio. Se deve succedere ...”
“Lo so. Ma non voglio che lui viva quello che ho vissuto io.”
“Non mi sembra che tu sia insoddisfatto.”disse Alice,più calma.
"Non lo sono. Ma io non ero un bambino. Non ero un adulto,ma ero abbastanza grande da capire. Come spiegherò ad Alex che non potrà più stare accanto ad i suoi amici?! Che non potrà più giocare?! Che dovrà crescere,in poche parole. Diventare adulto,assumersi le responsabilità che molti non si assumono neanche a quarant’anni.”
"Se posso fare qualcosa...”disse Edward,fissando Jake negli occhi. Capiva quanto fosse importante per Nessie e quello che era importante per lei,lo era per lui.
“No Edward. È una loro decisione. Io non posso decidere per loro.”
“Entriamo.”disse Alice.
“Edward,ehm...in realtà qualcosa potresti farla...”Jacob si innervosì ancora di più. Continuava a tremare,ma stavolta sembrava tremasse per la preoccupazione e non per la rabbia.
“Dimmi pure.”
“Purtroppo la macchina di mio padre è troppo piccola per portare tutti quanti. Potresti accompagnarmi?”
“Certo.”
“Grazie.”
"Bella?”chiese Alice. Entrò danzando in salotto. Si diresse verso la cucina.
“Si Alice?”
“Oggi pomeriggio sono arrivate queste..”disse portandomi due mazzi di rose rosse.
“Edward le hai inviate tu?”mi voltai verso di lui. Il suo sguardo era perplesso.
“No...e mi sento in colpa per non averlo fatto.”
“Sempre il solito.”disse Nessie. Fissava Jake,cercava il suo sguardo e non appena i loro sguardi si incrociarono lui sorrise.
“No Bella. Sono da parte di Aro.”non sapevo cosa dire.