domenica 4 luglio 2010

La storia di Alice secondo... Alice

Buon giorno ragazze!!!
Scusatemi se non ho potuto spostare :(
Coomunque...Oggi vi propongo la storia di Alice secondo la nostra amica Alice...Cullen!
"Oh Bella, è grazie a te e alle tue preziose informazioni se oggi conosco finalmente il mio passato, la mia vita umana, e posso collegarla alle mie esperienze d vampira."
Quelle parole mi lasciarono basita. Davvero Alice aveva ricostruito la sua intera vita solo con le poche informazioni che ero riuscita, tra dolore e paura, ad apprendre da James? Allora ero ancora debole e umana e il mio Edward non era ancora io marito...che brutti ricordi!
La mia sorella preferita stava seduta di fronte a me sul tappeto di casa Cullen mentre il resto della nostra famiglia era occupata con i soliti passatempi serali: Esme canticchiava un motivetto mentre tratteggiava lo schizzo di un appartamento; Carlisle, come al solito, leggeva un grosso volume; Emmet tentava invano di battere mio marito a scacchi; Jasper strimpellava con una chitarra (da poco aveva sviluppato una passione improvvisa per la musica); infine Rose pettinava dolcemente i riccioli di un angelo dai capelli ramati. L' angelo mi sorrise amichevole: mia figlia Renesmee, che ormai aveva l'aspetto di una quattordicenne pur avendo solo nove anni, adorava farsi spazzolare i capelli.
Alice sorrideva felice al pensiero di conoscere finalmente anche il passato oltre al futuro e io mi chiesi se non fosso riuscita a raggiungere quell'onniscienza virtuale che Aro, il nostro antico nemico, desiderava da sempre.

Lei aveva passato molti mesi in giro per Boston, la sua vecchia città, a cercare informazioni sulla sua famiglia e quella sera era in vena di sciogliersi nel suo nuovo, succoso racconto autobiografico.
Non la delusi e le chiesi di raccontarmi la sua storia, ma lei improvvisamente smise di sorridere e assunse un' espressione oscura e minacciosa:"Ti avverto Bella, questa non è una storia divertente nonostante abbia un lieto fine". Io risposi sarcastica:"Ti prego Alice! Smetti di fare la melodrammatica e inizia!"
La sua espressione si aprì in un sorrisetto malizioso e una luce le brillò negli occhi mentre prendeva fiato e iniziava a raccontare:"All'inizio erano solo informazioni sparse, ma finalmente, dopo averle assemblate, sono affiorati molti ricordi autentici e ho potuto collegare i fatti alle emozioni, tanto da poterti fornire il vero e proprio 'Romanzo di Alice".
Nacqui in una famiglia agiata dell'inizio del 20° secolo, precisamente nel 1925. Mio padre era un uomo di larghe vedute e, dalla baracca che aveva ereditato da quel fannullone di mio nonno, era riuscito a far nascere una fiorente industria tessile. Si chiamava Jeremy Brandon e io assomigliavo molto più a lui che a mia madre sia per carattere (eravamo entrambi timidi e silenziosi) che per abitudini (solevamo passeggiare in giardino o leggere nel piccolo gazebo sul retro).

Mia madre, Georgiana Brandon, era l'esatto opposto: arrampicatrice sociale, bella, frequentatrice attiva della società e delle feste mondane, dotata di una lingua tagliente e spesso responsabile di malelingue.
Avevo anche una sorella, che assomigliava a mia madre tanto quanto io ero simile a mio padre. Cynthia era paragonabile a Rosalie da umana, sia per bellezza che per carattere: era innamorata della ricchezza e passava di festa in festa lanciando occhiate eloquenti agli uomini in sala o dispensando sorrisini maliziosi a destra e a manca. Nessuno poteva dirle cosa doveva fare, nemmeno mia madre, che, nonostante ciò, continuava ad essere orgogliosa della sua volubile primogenita, che tanto le assomigliava.
Al contrario mia madre non riusciva a capire come una creatura tanto timida e insicura qual'ero io potesse essere uscita dal suo ventre. Da umana ero piuttosto insignificante e silenziosa, nessuno mi notava al fianco della mia splendida sorella, ma io non cercavo la notorietà o un buon marito, trovavo l felicità semplicemente nel guardare una farfalla, una foglia o la pioggia; avevo un'anima di bambina che si risvegliava soltanto quando le si affiancava uno spirito affine, quello spirito era mio padre, che era così simile a me da capirmi con un solo sguardo.

Baci
Bella

1 commento:

  1. ehmmmmmm...ragazze manca 1 pezzo! vabbè ve lo mando cn la prossima parte! Grazie d averlo pubblicato ciao :)

    RispondiElimina