lunedì 10 maggio 2010

endless night-capitolo sette-litigio

Bene ragazze. Eccovi il settimo capitolo! Anche se...non sarà oggi che verranno proclamate le 3 vincitrici. Troverete questo capitolo molto...beh...non saprei come definirlo,lascio che giudichiate voi!
Un abbraccio fortissimo a Sara che mi ha aiutato moltissimo!



Capitolo 7- litigio


Erano circa le due del pomeriggio. Io ed Edward eravamo ancora sul pavimento. Le sue dita andavano su e giù per la mia schiena nuda. Era da molto che non avevamo a disposizione intimità. Ma come ogni cosa,anche quella vacanza sarebbe terminata,perciò ogni momento era prezioso come se fosse l’ultimo. Sapevo che era lo stesso per Edward. Chissà dopo quanti anni ancora saremmo potuti tornare a Forks. Quello di cui ero certa,era che quella era l’ultima volta che avrei visto mio padre seduto nel piccolo salotto di casa mia,con una birra in mano e la televisione sintonizzata su un canale di sport. Non sarebbe stata l’ultima volta in cui avrei visto mio padre,non l’avrei permesso. Tuttavia tornare a Forks una seconda volta era impensabile. Non serviva che Edward mi convincesse del fatto che fosse troppo rischioso. Lo sapevo già. Un sospiro involontario,di quelli che non appena dischiudi le labbra di pochi millimetri,esce veloce. Scappa letteralmente dalla tua bocca,perché troppo grande per rimanere nel tuo corpo. Edward mi strinse a se,senza dire nulla. In quel momento non avevamo bisogno di parole. Solamente l’uno dell’altra. Nient’altro. Avevo l’irrefrenabile bisogno delle sue braccia attorno alla mia vita,delle sue labbra sulle mie. In poche parole avevo bisogno di lui e ne avrei voluto sempre di più. L’idea non mi dispiaceva,perché sapevo che nessuno avrebbe mai potuto negarmi la dose giornaliera del mio unico amore. Riprese a baciarmi,con passione e dolcezza. Le mani erano fra i miei capelli e le mie mani sul collo. Sapevamo che quel tempo era nostro. Che ne avevamo diritto,che nessuno avrebbe potuto rovinare quel momento... a parte lo squillo di un cellulare.

Lo ignorai,come potevo interrompere un momento sacro come quello? Ciò nonostante,dovevo farlo. Edward aveva capito le mie intenzioni. Mi strinse con più forza a sé,continuando a baciarmi. No,non posso rispondere. Al diavolo quel cellulare! Pensai. Ad un tratto il cellulare cessò di squillare... per riprendere pochi secondi dopo.

“Edward.”dissi con voce sottile. Mi sollevai,facendo leva sui gomiti.

“Non rispondere,ti prego.”aveva gli occhi chiusi. Non voleva che l’incantesimo s’interrompesse quanto me?

“E se fosse Renesmèe?”

“È grande. Non l’ha detto anche lei?” mi riavvicinò al suo petto. Prima che potessi dire qualcosa riprese a baciarmi. Ok,per una volta se la caveranno senza di noi. Pensai,egoisticamente. Nessie non era sola. Aveva a disposizione una notevole quantità di zii e nonni. Se per qualche ora avesse fatto a meno dei suoi genitori non sarebbe stata una catastrofe.

Qualcuno bussò alla porta. Sta volta non servì che Edward mi convincesse. Non pensai nemmeno un secondo alla possibilità di andare ad aprire.

“Bella! Ti consiglio di aprire immediatamente questa porta. Giuro che la butto giù! Vi do dieci secondi per vestirvi.”

Il tono di Alice non era per niente amichevole. Quello era proprio uno di quei momenti in cui mi terrorizzava. Quando il suo viso da bambolina si trasformava in quello della bambola assassina,con una goccia di sangue che colava dalle labbra e con un pugnale in mano.

“Ok,ok.”

Non ebbe neanche il tempo di arrivare al sette che aprimmo la porta. Respiravamo a malapena.

“Alice?”chiesi con il fiato ancora corto. Tenevo una mano appoggiata alla porta,quasi non riuscissi a tenermi in piedi. Eppure non ero per niente stanca.

“Ti ho detto che ci saremmo incontrati da Charlie alle nove del mattino! Hai idea di che ora sia?”

sbatteva il piede destro a terra nervosamente. I suoi occhi scuri per la sete non esprimevano rabbia. Era solo un “tantino” nervosa perché i suoi programmi non erano stati rispettati.

“Non me l’hai detto!” le risposi. Doveva rilassarsi un po’.

“Si! No,aspetta ... forse l’ho solo visto.” Cessò di battere il piede per terra. Incrociò le braccia dietro la schiena. Ecco tornata la bella bambolina.

“Ok,ok. Edward andiamo. Alice,cerca di stare più attenta!”

Sfrecciammo per le strade di Forks. Sembrava che la pioggia non avesse intenzione di lasciar spazio al sole,ma andava bene così.

Con la coda dell’occhio vidi che Edward. Mi osservava. Gli presi la mano e la strinsi nella mia. Lui sorrise. I suoi occhi erano scuri per la sete. Nel momento esatto in cui pensai al sangue sentii la gola andare,la sentii andare a fuoco. Se fossi stata umana avrei mandato giù un bel bicchierone di acqua fredda,ma non ero umana. Lasciai la mano di Edward e portai la mia al collo,come se potessi spegnere quel “fuoco” dall’esterno. Era un gesto che ripetevo molte volte,senza alcun risultato ovviamente. Era passato più di un mese dall’ultima volta in cui ero andata a caccia. Immediatamente pensai ad Edward. Io a malapena mi ero accorta di aver bisogno di cacciare,ma non era lo stesso per lui. Ormai era sempre così. Se io non sentivo il bisogno di andare a caccia non ne aveva neanche lui,ma io sapevo che mentiva. Chissà quanto stava soffrendo. Le occhiaie sotto i suoi occhi erano evidenti,sembravano quasi delle ustioni. L’iride era nera come la pece,dei suoi splendidi occhi dorati non c’era nemmeno una piccola traccia. Eppure non aveva proferito parola riguardo il suo bisogno di nutrirsi. Immersa nei miei pensieri non avevo fatto caso ad Alice,cosa difficile. Stava blaterando,molto probabilmente,dal momento in cui avevamo lasciato il garage. Cercai di starle dietro,di capire vagamente di cosa stesse parlando. Sembrava non prendere nemmeno fiato. Decisi che starla a sentire era troppo faticoso.

Scorsi il vialetto di casa,Edward parcheggiò vicino al marciapiede,evidentemente non ci saremmo trattenuti molto. Vidi la tendina della cucina muoversi e pochi secondi dopo mia madre uscire dalla porta di casa.

“Tesoro! Ma dov’eri?” sembrava preoccupata. Al di sotto dei suoi occhi azzurri da bambina vi erano due enormi occhiaie. Sembrava spossata ,come se non avesse chiuso occhio.

“Mamma!”ignorai la domanda. Non sarei stata capace di mentire. Dirle che ero nella mia casetta in mezzo al bosco,sdraiata a terra fra le braccia di mio marito,in una situazione abbastanza intima,non mi sembrava il caso.

“Reneé.”Edward strinse le braccia attorno alla mia vita.

“Salve Edward! Ciao anche a te Alice!”

“Ciao! Come va? Non vedo Phil!”

Mamma rise. Alice assomigliava più ad robot che ad una “normale” donna. Si muoveva velocemente,in cerca di Phil,ma conosceva già il motivo per cui lui non era con noi.

“Phil si scusa,ma ha la febbre. È in albergo.” Divenne immediatamente scura in viso,le mancava. La capivo. Sentivo il bisogno di Edward ogni attimo. Anche qualche ora lontana da lui mi logorava dentro. Non era quel genere di dolore che provai anni prima,ma sentivo comunque un vuoto dentro.

“Mi raccomando. Mandagli un bacio da parte mia.”

“Certo... ehm,Bella. Ricordavo i tuoi occhi più chiari. Sembrano neri!”

“Cosa?Neri? No mamma,cosa dici! È solo la luce. Qui il cielo e cupo e ...”

Ce la puoi fare! Se ti concentri ce la puoi fare. Ma a chi vuoi darla a bere?! Sei una terribile bugiarda! Pensai.

“Sarà.” Infatti la mamma non mi credette. Magari pensava che non piacendomi il colore dei miei occhi avessi cominciato ad utilizzare lenti a contatto. “ Scusate vi ho lasciato fuori!” si mise una mano davanti alla bocca,preoccupata. Beh,in fin dei conti,erano questi i problemi di Renée.

“Mamma,tranquilla. Charlie?” la sua auto non era nel vialetto,come al solito.

“È a lavoro. È uscito di corsa,quasi senza salutare. Povera Sue. È sempre sola,se non fosse per Leah e Billy.”

“Papà non va a divertirsi.”

“Lo so,è solo che quando andremo via sarà nuovamente sola.”

“Ma non la sent...ehm,vedo.” Con mia madre ero sempre stata così naturale. Le avevo sempre detto tutto quello che mi passava per la testa,perché non avevo segreti. Non era possibile averne con lei. Mi capiva con un solo sguardo. Proprio come i bambini.

Entrammo in casa. Mi diressi in cucina,lasciando Edward in salotto,insieme ad Alice e Renée. La casa era deserta. Eravamo un “tantino” in ritardo. La cucina era sempre la stessa. Non riuscivo ancora a credere che fosse passato così tanto tempo da quando,seduta sulla sedia di fronte a Charlie,leggevo Cime Tempestose e dando saltuariamente qualche morso alla cena. Guardai il frigorifero. Accanto ad una lista lasciata da Sue,nella quale scriveva a Charlie i lavori che avrebbe dovuto svolgere tornato da lavoro. Proprio accanto alla lista notai un biglietto.

-Vai da Charlie,

mamma-

“Mamma,c’è qualcosa che devi dirmi?” chiesi continuando a fissare il foglio di carta gialla.

“No,perché?”Risi,stava migliorando. Almeno l’aveva appuntato.

“Ok.”

Mi diressi verso Edward. Lui si girò verso di me,fissandomi negli occhi. Era proprio davanti all’ingresso di casa,quasi sapesse che stavamo per andar via.

“Ce ne dobbiamo andare. Charlie vuole parlare con noi.”

“Ok,avverto un attimo Alice.”

“Giusto,dov’è?”guardai in salotto,ma era vuoto. Sentii dei passi al piano di sopra.

Chissà che stanno combinando. Mi chiesi.

“ Credo stia guardando delle foto con tua madre.”

“Foto?”

“Non vorrei sbagliarmi,ma credo siano dell’ultimo anno di liceo.”

“Ultimo anno?”

“Sei molto fortunata! Guardando quelle foto non puoi certo dire di essere invecchiata!”disse ironico.

“Spiritoso,Edward. Davvero!”

“È sempre stato un problema enorme quello dell’età,per te. Ricordo male?”disse ironico.

“No. Ricordi benissimo! E aveva pure senso!”lo fissai con aria di sfida. Lui sorrise. Quel sorriso mi sciolse. Sentii dei passi dietro di me,ma non riuscivo a spostare il mio sguardo dal viso di Edward.

“Bella! State già andando via?”

“Mamma,credo che Charlie debba parlarci.”dissi un po’ frastornata.

“Ah! Scusa ho dimenticato ...”

“Tutto ok mamma! Adesso dobbiamo andare. Alice tu rimani qui,tranquilla. Magari “vedi” qualcosa di interessante.”

“Si! Renée voglio vedere le foto di Bella da neonata!”Alice cominciò a saltare,felicissima. Ecco la bambolina di porcellana.

“Non intendevo quello!” era evidente che mi riferissi alle visioni.

“Lo so!”vidi lo sguardo di mia madre incupirsi,come poco prima per Phil.

“Mamma,non rattristarti. Questa sera sarò di nuovo qui.”

“Lo so...ma mi sei mancata!”

“Anche tu! Purtroppo adesso abbiamo un problema e sarà meglio risolverlo.”Edward mi porse la mano,quasi per darmi sostegno.

“Che genere di problema?”

“Niente di che.”

“Mi stai nascondendo qualcosa?”i suoi occhi indagavano. Cercavano risposte nei miei. Tuttavia non sarebbe riuscita a capire. Era una cosa troppo grande,perfino per la famiglia Cullen.

“No,cosa stai dicendo!”

“Ok,sei abbastanza matura da poter capire se è il caso di dirmelo.”cessò di fissarmi negli occhi e io ne fui sollevata.

“Non c’è niente da dire. Sta tranquilla!”

“Se ne sei certa.”era ancora molto curiosa e io non l’aiutavo di certo. Era evidente che mentissi.

“Si,ora è meglio che vada.”

“Mi abbracci prima?”

“Certo.”





“Ehi Charlie!”

“Bells,Edward.”

Charlie aveva la testa praticamente immersa fra delle cartacce,tutte scarabocchiate e piene di appunti. Accanto ai fogli c’era un taccuino sul ogni tanto scriveva delle somme o delle parole che difficilmente riuscii a decifrare.

“Wow,non sapevo avessi dato un nome a quei fogli.”

“Eh?”

“Credevo che tu stessi parlando con loro. Non hai nemmeno alzato lo sguardo.”

“Scusa,hai ragione. Ma i casi cominciano ad aumentare. La gente chiacchiera e...”

“Tu non lo sopporti.”

“Già.”riprese a scrivere qualcosa. Che fosse così urgente trascrivere quei dati? Beh,evidentemente si.

“Avete qualche indizio su cui indagare?”chiese Edward con tono educato,quasi fosse lui l’ispettore di polizia. Charlie gli rispose quasi Edward fosse un suo superiore.

“Niente impronte,né segni di violenza o armi,Edward.”

“Qualche idea?”

“Prego,sedetevi.” Era evidente che non volesse che qualcuno ci ascoltasse.

“Qui in centrale si mormora sull’eventuale ritorno dei lupi.”parlò sottovoce.

“Tu cosa ne pensi?”chiese Edward,il suo tono calmo e distaccato divenne improvvisamente nervoso.

“Non ne ho idea. Non credo che sia colpa dei lupi. Non voglio crederlo. Penso sia qualcosa al di sopra,sai...ehm... non saprei come dire.”gesticolò con le mani. Portò la mano destra dietro il collo,cominciando a massaggiarlo.

“Papà non c’entrano i lupi.”appoggiai le mani sulla scrivania strapiena di cartacce,per poco non ne caddero un paio a terra.

“Come posso dimostrarlo?”

“ Che senso avrebbe uccidere degli uomini?”era la prima cosa che mi venne in mente. Non sapevo nemmeno dove mi avrebbe portato.

“Cosa intendi Bella? Per nutrirsi?”chiese scettico.

“Non hai detto che sui cadaveri non è stato trovato nulla?”

“Beh...in effetti è giusto.”nei suoi occhi si accese una scintilla. Che fosse un barlume di speranza?

“Papà,devi convincere gli altri a seguire un’altra pista.”

“Come? Falsificando le poche,misere prove che abbiamo? Potrei finire in carcere!”

“Lo so e non possiamo permetterlo.”dissi a voce troppo alta. Molti si girarono.

“Charlie se ci permettessi un po’ di tempo risolveremo tutto. Soprattutto,senza che nessuno si faccia male.”Edward riprese il suo tono distaccato.

“Edward,è una cosa troppo grande.”

“Non devi temere. Quello di cui abbiamo bisogno è tempo.”

“Tempo...e come?”Charlie era evidentemente confuso. D'altronde chi non lo era?

“Potresti...concentrare l’attenzione degli altri su un altro caso.”

“Si,sarebbe la cosa migliore.”acconsentii.

“Ricordate che siamo a Forks? Qui è sempre calma piatta.”quasi mi venne da ridere. Credetti stesse scherzando. Poi fermandomi a riflettere pensai che lui non sapeva nulla di Victoria, dei Volturi di James...

“Charlie ci devi aiutare. Ti prego,devi trovare un modo. Dobbiamo prendere tempo.”

“Per voi il tempo sembra quasi una cosa relativa.”e lo era,solo che lui non poteva saperlo. Non doveva saperlo,ma pareva sapesse anche troppo.

“Comunque sia,Charlie,contiamo su di te.”

“Farò del mio meglio. Non posso promettervi niente.”

“Grazie.”

Tornammo a casa. Ero distrutta,moralmente,non fisicamente. Lungo la strada per tornare a casa Edward era stato molto silenzioso e la cosa non mi piacque. Avevo provato a parlare,ad aprire una discussione,ma l’unica cosa che faceva era scuotere la testa. Non appena arrivammo in garage,mi prese la mano e dolcemente mi attirò al petto baciandomi.

“Ehi Bella!”sentii appena scesa dalla macchina.

“Jake.”

“Ho bisogno di voi.”era nervoso,chiunque l’avrebbe notato.

“Ah,ehm,proprio ora? La situazione è un tantino critica.”

“Lo so. Il fatto è che... non so come potrebbe finirci,perciò..”abbassò gli occhi,fissando il pavimento,triste.

“Jacob non essere così pessimista.”cercai di tirarlo su,ma senza alcun risultato.

“Comunque,vorrei parlare con Nessie.”

“Cosa intendi con parlare con Nessie?”chiese Edward.

“Imprinting. Adesso.”sembrava deciso,ma io non lo ero altrettanto.

“Jake! non credi che non sia esattamente il momento adatto?”

“No. Credo di aver aspettato troppo. So che avrò bisogno di voi. È un argomento delicato.”

“Non sarebbe meglio lasciare che voi due siate soli?”chiese Edward appoggiandogli una mano sulla spalla. Mi meravigliai di lui.

“Edward!”

“No. Ho paura della sua reazione. E della mia...”

“Qualcuno ha idea della situazione in cui ci troviamo? State per caso delirando?! Siamo praticamente in pericolo! Potrebbe scatenarsi una vera e propria guerra e tu pensi alle tue idiozie da licantropo che ha visto troppi film romantici?”

Sentii qualcuno scendere le scale velocemente,ma non me ne importava niente.

“Edward.”

“Alice. Cosa c’è?”

“Folletto.”disse Jake,scherzosamente.

“Cucciolo. Ehi Bella! Eri molto carina con il tutù sai?”

“Ok,va bene. Sono l’unica a pensare che sarebbe meglio concentrasi sui nuovi arrivati che su tutù e proposte di fidanzamento?!”chiesi esasperata.

“Ok,in effetti non ci troviamo in una situazione da festeggiamenti.”

“Cosa intendi?”

“Volturi.”nessuno respirò per qualche secondo. Il terrore mi pervase,ma potevo domarlo.

“Stanno arrivando?”chiesi balbettando.

“No,almeno non ora. C’è un nuovo membro. Una ragazza. Non avrà più di diciotto anni.”

“Bene. Non appena mi sarò trasformato avvertirò Sam.”disse Jake. Sembrava quasi che fosse maggiormente preoccupato per Nessie che per i Volturi.

“Nuovo membro? Come un nuovo membro?”

“Si,sta per arrivare. Pare possa essere d’aiuto a Demetri.”

“Conosci il potere che ha?”chiese Edward,apparentemente calmo.

“Non ne sono certa,ma dalla mia visione ho intuito che si tratti di telecinesi.”

“Come hanno intuito le sue potenzialità?”sparava domande a raffica e io non riuscivo a seguirlo,avevo bisogno di tempo.

“Uno sbaglio. Jane dovrebbe essere più cauta. Ha rischiato la morte. Fortunatamente per i Volturi uno sbaglio si è trasformato in una fonte di sussidio.”

“Ok,conosci il giorno in cui arriverà a Forks?”

“La prossima settimana. E non sarà sola.”

“Certo. C’è l’altro succhiasangue.”

“No. Ricordate i vampiri della visione? Beh,lunedì ci sarà nebbia.”

“Benissimo!”disse Jake,contento.

“Jake! Sembri quasi Ray.”lo rimproverai.

“Comincia ad entusiasmarmi questa cosa.” Rimasi senza parole.

“Temo che non siano soli. Non vedo chiaramente lo sfondo. È come se dovessero ancora decidere.”

“Ok. Raggiungerò l’Italia. Spiegherò ad Aro che l’unica cosa di cui abbiamo bisogno è che ne stiano fuori.”

“Edward che diavolo dici?! Stai scherzando vero?”non poteva essere serio! Stava scherzando,se no era da ricovero!

“No. Come potrei scherzare?”

“Allora stai delirando. Lascia che i Volturi facciano ciò che è di loro competenza.”

“E lasciare che si avvicinino?”era questa la felice idea che stava meditando in macchina?!

“Cosa è cambiato in confronto a ieri? Hai sbattuto la testa? Ieri pensavi fosse meglio lasciar fare a loro.”

“Ho meditato sulla situazione. Sono solo due. Noi siamo nove.”

“Edward non siamo certi che siano due.”

“Perché dovrei permetterti di andare da solo quando tu non mi hai permesso di andare in Italia?”

“Bella eri una neonata!”disse nervosamente.

“Ok. Adesso mi lasceresti andare?”

Rimase in silenzio. Non mi avrebbe mai lasciata andare,lo sapevo.

“Andiamo allora?”Chiese Jake.

“Si,Jacob. Chiama Nessie. Ci raggiungerete in spiaggia.”



“Edward.”

Eravamo appena arrivati sulla spiaggia,guardai l’orologio. Erano le tre e qualche minuto. Nel giro di poco tempo la situazione era decisamente cambiata.

“Bella so già quello che stai per dire.”disse serio.

“Oh,davvero? Non mi sembra di averti permesso di leggere i miei pensieri.”

“Bella!”mi rimproverò.

“Cosa?!”

“Sto cercando di portare in salvo la nostra famiglia!”il suo tono era nervoso. I suoi occhi neri erano duri come la pietra.

“Sai perfettamente che la distruggeresti comunque.”

“Cosa stai dicendo?”

“Dico che se dovessi partire per l’Italia,non avremmo la certezza del tuo ritorno!”

“Potremmo tentare.”sembrava seriamente convinto,ma io non lo ero!

“No. Non quando la posta in gioco è così tremendamente alta come la tua vita! Forse a te non importa niente di quello che penso. Magari non ti importa nemmeno che possa soffrire nel caso in cui non...non...”non riuscii nemmeno a terminare la frase.

“Come puoi dire questo Bella?! Sai perfettamente cosa provo per te.”mi si avvicinò,sembrava volesse abbracciarmi,ma si fermò a qualche metro da me. Quella situazione stava diventando estremamente familiare.

“Già. Sei tu che non ti rendi davvero conto di quello che provo io per te.”

“Abbiamo già fatto questo discorso.”

“Evidentemente non era poi così chiaro!”

“Per me è stato chiarissimo.”disse,quasi urlando. Mi terrorizzò.

“Bene. Allora smettila di sparare queste cazzate!”cercai di sembrare impassibile al suo cambiamento d’umore.

“Non vedo cosa ci possa essere di sbagliato in tutto questo.”

“ Edward lascia perdere.”dissi spossata.

“Come posso lasciare perdere? Credi che sia così facile vedere la mia famiglia in questo stato?”

“Quale stato?”

“Siamo tutti in pericolo.”

“Stai facendo lo stesso discorso di un malato di mente. È come se volessi buttarti nella trappola nel nemico sapendo dove ti stai andando a cacciare.”mi sedetti sui sassi della spiaggia a meditare,ma Edward riprese quasi subito a parlare,sta volta più calmo.

“So quello che faccio.”

“Non credo. Ne hai almeno discusso con Carlisle?”chiesi anch’io più calma.

“No. Non approverebbe la mia scelta.”

“Questo non ti fa riflettere?”

“Riguardo cosa?”

“Riguardo il fatto che questa non sia esattamente la cosa esatta!” decisi che era il momento di calmarmi,definitivamente. “ Non sfidare il destino più di quanto tu non abbia già fatto.”dissi più dolce.

“Hai ragione. Tenendoti con me ho sfidato il destino più di quanto un umano non possa fare nell’arco della sua vita intera.”

Cosa stava dicendo. Cominciai a credere di aver sentito male. Almeno,non potevo crederci. Dopo tutte quelle promesse...non lo stava rifacendo,vero? Non poteva. Era fuori discussione,non lo avrei lasciato andare. Ma sarei stata egoista.

“Bene. Adesso ho bisogno di stare un po’ da solo.”

Sparì velocemente. Corsi immediatamente a casa,non potevo permettere che finisse così.

Mi guardai intorno: “Dov'è Edward?”, chiesi....”Non lo so! Ha preso le chiavi dell'auto ed è uscito. Aveva un'espressione non proprio felice. Boh...”, mi fece eco Alice. Mi sentii mancare, vidi il telefono appoggiato sul piano della cucina, e la terra cominciò a girarmi intorno, dove poteva essere andato? Mi appoggiai al tavolo, la voragine che da anni era ormai chiusa, stava minacciando di riaprirsi. Sospirai, ma il fiato mi si incastrò in gola, tossii, ma mi sembrava di soffocare....”Bella che c'è?”, mi chiese Alice spaventata. Non riuscivo a trovare le parole, mi sentivo incapace di parlare, “Bella per favore vuoi parlarmi?”. Indistinti ricordi umani mi riportarono indietro con la memoria all' infausta sera del mio diciottesimo compleanno, prima di tutto il caos con Jasper Edward mi aveva detto:”....io non devo temere nessuno Bella, solo tu puoi farmi del male...”, il ricordo di quelle poche parole spezzò l'ultmo filo che mi teneva legata alla realtà. “Bella, accidenti, Bella che ti succede?”, Alice mi scrollò con forza e ritrovai per poco l'uso della parola:”Se n'è andato per colpa mia, Alice. Gli ho fatto del male, l'ho ferito: sono un mostro Alice. L'ho accusato di volerci abbandonare al nostro destino davanti ai Volturi. Ero arrabbiata Alice, io...io....”, rasentavo l'isteria più totale, la voragine stava per riaprirsi, il senso di vuoto che sentivo me lo faceva capire.

“Oh Bella, come hai potuto? Guardami Bella!”, mi ordinò Alice con un tono duro, “sai quanto soffre a starti lontano, figurati in una simile situazione.”. “Lo so, Alice. Ho tradito il nostro amore e la sua fiducia ed ora non è qui....”, la voce mi si spezzava ed io avrei voluto morire. Il dolore lancinante mi squarciò il petto, l'ombra buia della perdita mi faceva tremare le gambe, le orecchie fischiavano.

“Devo uscire, ho bisogno d'aria”, dissi in fretta. “Bella aspetta!”. Non l'ascoltai, appena fuori mi precipitai nel bosco, dovevo pensare, capire, trovare una soluzione. Mi appoggiai ad un grosso albero dalle cui fronde filtrava qualche timido raggio di sole, quasi inconsapevolmente assunsi una posizione che conoscevo bene: mentre mi raggomitolavo su me stessa indistinti e lontani ricordi umani, mi riportarono nel bosco di Forks, la sensazione era la medesima che avevo provato quando Edward mi aveva lasciata. Ero completamente impotente, il fuoco della disperazione mi ustionava le membra, non riuscivo a reagire. Eppure le parole che avevo usato non mi erano sembrate terribili né offensive, ma la sensibilità di Edward andava aldilà, molto aldilà. Non so quanto tempo passai in quella posizione, ma ad un certo punto sentii muoversi qualcosa, tutto intorno si fece silenzio, mentre riaprivo gli occhi la sua immagine apparve in tutto il suo splendore, Edward era di fronte a me. Con un gesto rapido mi prese tra le braccia e mi mise a sedere accanto a lui, cullandomi dolcemente: “Bella perché sei venuta qui? Quando sono rientrato Alice mi ha raccontato quello che è successo....”.

Non sapevo come dire quello che volevo dire. La voce uscì fioca e rotta: “Perdonami se puoi, ma ti prego non lasciarmi, per favore.”, riuscii solo a farfugliare.

“Bella ti prego, sono qui Bella....”.

“Sono un mostro Edward, scusami non so cosa mi sia preso, le mie parole non hanno alcuna giustificazione!”.

“Su questo hai perfettamente ragione...”, disse con tono così grave e freddo che mi fece trasalire. Riuscii a trovare la forza per guardarlo negli occhi, il dolore e la tristezza ne avevano congelato l'oro: “Non dimenticherò in fretta Bella....non questa volta...ancora una volta...”, disse.

Ero confusa e non capivo, stavamo litigando perchè l'avevo trattato come il peggiore dei traditori, ma nella sua voce sentivo che c'era dell'altro. Il nostro primo e ultimo litigio di sempre si stava consumando senza urla, senza reazioni tangibili, concrete, ma la sua voce rapì di nuovo la mia attenzione:”In questi anni Bella ti ho dimostrato in più occasioni che tu sei tutto quello di cui ho bisogno per vivere, ma oggi tutte le mie sicurezze sono andate in pezzi, mi sono sentito....”.

Non lo lasciai finire e lo aggredii a parole: “Non puoi dire sul serio, Edward. Ho avuto una reazione esagerata, lo so. Ti chiederò perdono per tutta l'eternità se sarà necessario. M non puoi mettere in dubbio il nostro amore Edward, l'amore che provo per te..... Dimmi pure che sono perfida, che ti ho mancato di rispetto, che ho tradito la tua fiducia, ma non puoi dubitare che io ti ami. Ti prego Edward...”, un ringhio cupo mi uscì dal fondo della gola. Era smarrito, tramortito dalle mie parole, un lampo di furia allo stato puro lo potevo leggere in fondo ai suoi occhi. Era zitto e continuava a fulminarmi con lo sguardo. A quel punto mi alzai e annunciai risoluta:

“Me ne vado, solo qualche giorno. Forse stare lontani per un po' ci farà bene.”, mentre pronunciavo quelle parole con calma e decisione, sentii un gemito venire da dietro di me. Mi voltai appena a guardarlo, era una maschera di dolore indescrivibile. Mi voltai subito, sapevo di avere sbagliato, ma anche lui aveva la sua parte di colpa. A quel punto la fuga mi sembrava la soluzione migliore, forse stare sola mi avrebbe aiutato a digerire tutta la storia con più facilità. Non mi girai a guardarlo, sapevo che andarmene ci avrebbe distrutti entrambi, ma al momento non avevo altre idee. Mi incamminai lentamente verso casa, mi sentivo molto umana e forse per la prima volta capii il significato della parola “litigio”: ti lasciava un profondo senso di amarezza e un grande vuoto dentro. Non era come litigare con l'amica del cuore o con mio padre, lui era Edward, l'amore della mia esistenza ed io non avevo che la forza di andarmene invece di cercare di risolvere la situazione insieme.

Il tempo di fare si e no dieci passi e con un balzo mi si schiantò letteralmente addosso. Atterrammo con fragore sul terreno, mi teneva bloccata sotto di lui, gli occhi da pazzo: “Dove credi di andare? Pensi di potertene andare così? Che ti dice il cervello Bella? Hai parlato tu fino adesso e non mi lasci nemmeno replicare? Non è da te Bella!”, disse, e poi continuò:”Sì è vero, le tue parole mi hanno fatto male, ma non tanto quanto io posso averne fatto a te amore, tenendoti nascosta la verità. Sapevo che ti saresti arrabbiata, ma non pensavo che si arrivasse ad un epilogo di questo genere. Bella ti prego....”. Lo guardavo inebetita e confusa, stava forse tentando di chiedermi scusa? Riprese:”Quando hai pronunciato quelle parole, mi sono sentito esattamente come dodici anni fa quando ti ho lasciata sola nel bosco dietro casa tua. Una nullità. Sono uscito di casa per farmi una cosa in macchina per sbollire la rabbia verso me stesso Bella, non verso di te. Non dimenticherò in fretta ciò che è successo oggi Bella, perché amore mio ti ho fatto ancora del male. E ora mi dici che te ne vuoi andare...non te lo lascerò fare...non puoi lasciarmi qui, solo, senza di te.”. Ero completamente basita, avevo capito bene allora... Mi resi conto che entrambi avevamo provato le medesime sensazioni, il dolore dell'abbandono era ancora vivo e bruciante nelle nostre menti, ma entrambi ci eravamo caricati di una responsabilità che in realtà dovevamo dividerci equamente. Non potevo crederci. Litigavamo e soffrivamo inutilmente, perché eravamo stati tanti vigliacchi da non avere il coraggio di chiarire subito.

“Edward....io...siamo due stupidi, io ce l'avevo con me stessa e tu con te stesso...cosa abbiamo che non funziona?”. Rise e aggiunse: “Forse non accettiamo il fatto che a volte si può non condividere tutti i modi di pensare del proprio compagno e nel nostro modo contorto di vedere le cose, forse anche un'opinione contrastante ci fa vedere le cose in maniera troppo nera. Insomma di un dito facciamo un braccio intero, hai capito cosa intendo Bella”, il tono della sua voce era tornato morbido e l'oro dei suoi occhi liquido. Annuii e sorrisi all'idea che farci male portasse entrambi alla follia, sapevo che entrambi rasentavamo la pazzia: tutta la nostra vita insieme ne era la una vera e propria dimostrazione.

Ci guardammo per un momento, occhi negli occhi, cuore muto con cuore muto. Edward appoggiò le sue labbra sulle mie, sentii una scarica elettrica attraversarmi il corpo. Mi sollevò da terra e ci trovammo uno di fronte all'altra, la sua bocca sul mio collo, le sue mani a sollevare un lembo del maglioncino che indossavo. Spostò il volto verso sinistra, con una mano mi scostò i capelli e lo sentii sussurrare: “Piano, Bella, piano, abbiamo tempo, tutto il tempo che vogliamo.”, aveva il respiro accelerato, con più grazia di un angelo mi sfilò il golfino di dosso e mi strinse a sé, le sue mani sulla mia schiena nuda. “Voglio assaporare ogni secondo di questo istante, Bella. Ora capisco cosa significa fare “pace”.

Gli tolsi a mia volta il golf, la sua bellezza continuava dopo anni, a lasciarmi completamente senza fiato: con le dita gli sfiorai il petto, dal collo al ventre, un brivido lo percorse, le nostre mani si intrecciarono strette, mentre le nostre bocche si cercavano ingorde.

Come era ovvio, entrambi smettemmo di pensare, non so per quanto tempo, ma quando ebbri di gioia ci ritrovammo abbracciati a guardare gli alberi, ci accorgemmo che una leggera brezza sembrava dare il tempo alle fronde degli alberi che dolcemente danzavano per noi, come se anche loro volessero partecipare alla nostra felicità. Anche le piccole creature del bosco cantavano per noi, tante voci un'unica gioia. Per un istante infinito chiusi gli occhi e pensai di trovarmi dentro una fiaba.

Poi ci guardammo: qualsiasi parola sarebbe stata inutile. Ancora un bacio, ancora una carezza, poi sentii la sua voce, velluto sulla mia pelle, sussurrare:” Sei la linfa che mi fa vivere Bella. Senza di te non sono che nullità.”. “Perdonami e perdonati, amore mio.”, gli dissi e ci abbandonammo nuovamente a noi stessi: la voragine richiusa, non si sarebbe aperta mai più.

Nella nostra notte senza fine, un'unica certezza rischiarava l'orizzonte: anche quando il tempo avesse inesorabilmente consumato la bellezza dei nostri corpi, ci saremmo beati della bellezza delle nostre anime dove questo nostro infinito amore aveva lasciato segni profondi ed indelebili

23 commenti:

  1. stuupendooooooooooooooooooooooo!!!!!!!!lo adoro .....

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  2. Bellissimo ... non avrei mai immaginato che bella ed edward potessero litigare, e quando ho letto la parte di edward che se ne andava mi è venuto male .. ho pensato che si potessero lasciare... per fortuna non lo avete fatto accadere ! Grazie per le emozioni che mi fate provare .. Bacio

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  3. Capitolo ke mi ha ftt stare continuamente in tensione ...E' bello capire ke anke loro hanno una relazione "umana" e nn la classica storia da mulino bianco!!!! Davvero complimenti x l'inventiva nn vedo l'ora di leggere l' ottavo capitolo!!!

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  4. IO QUESTA VOLTA NON HO PAROLE!!
    MI TREMANO LE MANI PER L'EMOZIONE!!
    MENTRE LEGGEVO MI GIRAVA LA TESTA, ERO DENTRO AD UNA FAVOLA, LA FAVOLA DI TUTTE NOI TWILGHTERS.. NON SO COSA DIRE..

    M A G N I F I C O!!

    DAVVERO COMPLIMENTI RAGAZZE!! BACI.

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  5. MIO DIOOOOO! è semplicente stupendoooO! ragazze voi dovreste pubblicare un librooo! siete delle scrittrici fatte e finite!!!!!!!!!!! Complimentiiii!!!! Grazieeee
    bacio

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  6. oddio...è stato...INDESCRIVIBILE!!!!! mi sn sentita cm quando ho letto new moon!!!! vuota dentro!!!! ma cavolo cm fate??????siete bravissime!!!!

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  7. P.S. Prossimo capitolo, dichiarazione JAKE!!
    Eddai non fatemi aspettare!! xD
    Oggi ci speravo. Comunque il capitolo era meraviglioso lostesso eh!! Baci!!

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  8. ...io...io...nn ho parole per descriverlo. posso solo dire BRAVISSIME!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!
    all'inizio ero curiosissima, poi quando ho letto il pezzo in cui sono sulla spiaggia, edward che se ne va, bella che vuole andarsene... (sembrerà sciocco) ma ho sentito le lacrime agli occhi e un tuffo al cuore. mi è quasi venuto un infarto!!!!! quando fanno pace ho tirato un sospiro di sollievo. veramente, nn ci sn parole abbastanza belle per descriverlo, almeno io nn ne trovo(forse devo comprare un dizionario!!!xP) siete bravissime!!!!!!!!!!!! nn vi chiedo a quando il prossimo capitolo perchè se no mi uccdete, ma se volete darmi un idea di quanto debbiamo aspettare(anche se forse ho una vaga idea)nn mi dispiace. ancora STRA-SUPER-MEGA-IPER BELLISSIMOOOOOOOOOOO!!!! e bravissime voi!!!!!!!! baci francesca

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  9. sono senza parole!!!!..non dico altro

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  10. Stupendoooooooooo!!!!!!!!!!!! <3

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  11. BELLISSIMO...nn so cosa dire sn senza parole...complimenti

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  12. stupendo!!!!! Oddio! pensavo si lasciassero!! menomale k nn è stato così!! grazie x le bellissime emozioni k ci state dando... graziee!!

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  13. bellixximoooooooooooooo... ho ancora i lacrimoni ke scendono dagli occhi... sul pavimento c'è un lago...nn vedo l'ora di leggere il proximo capitolo...nn sto + nella pelle...nn vedo l'ora di scoprire quando jake dice a renesmee ke l'ha sempre amata in modo incondizionato...please appena avete finito i capitoli fateceli subito leggere...grz

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  14. bellissimooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooo!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!! siete proprio brave! nn vedo l'ora di leggere il prossimo!!!

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  15. AMO LE RAGAZZE CHE STANNO SCRIVENDO QST "CONTINUO" DELLA SAGA.. ragazze mi fate piangere! non riesco a non guardare qst pagina ogni giorno per vedere se avete pubblicato un'altro capitolo. Qnd leggo le parole che scrivete cn tanta cura mi sento cm qnd leggevo i libri della saga.. Emozionata, Curiosa, Felice, Triste!!
    non vedo l'ora di leggere l'ottavo capitolo.
    Un morsetto a tutteee!! e grazieee!!

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  16. suppongo che questo sara l ultimo capitolo che leggero, dato ke dopodomani a quest ora staro su una nave ricominciando a lavorare....e potro tornare su queste pagine solo ogni 15 giorni.....aiuto, è quasi triste come non poter vedere eclipse il 30 giugno....ma ogni volta ormeggeremo con il mio portatile andro in cerca di connossione x non leggere altro che queste bellissime emozioni....grazie, è davvero stupendo, un bacione e non smettete mai!!

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  17. Scusate se nn ho potuto commentare primaaaaa... cmq qst Capitolo è il più bello in assolutooo.... devo dire ke mi ha molto emozionatooo e ho avuto tantissima paura ke ed e bella potessero davvero lasciarsi...=)=) complimentiiiiiiii=)=) fra quando l'8?

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  18. assolutamente senza parole...ragazze, FANTASTICO, k emozioniiiiiii...penso k sia il capitolo più bello anke se gli altri non son di certo da meno...veramente tantissimissimi complimenti!!!!!

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  19. ragazze qnd esce il cap 8???? sn in astinenza!!! XDXD

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  20. Cavolo, oggi mi sono letta tutti i capitoli del vostro libro! A parte il fatto che siete davvero brave con le parole...Mi ha coinvolto come i primi 4 libri!!! O_O E io non mi lascio coinvolgere quasi mai!! Ragazze, aspetto l'ottavo con ansia! *_*

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  21. Ma quando pubblicate l'ottavo?!?!? -.- doveva essere pubblicato già la settimana scorsa ed ora siamo a martedì e sono passate due settimane da quando ho letto il settimo!!!!! nn posso più aspettare!!!!!!!!!!!!!!!!!!1

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  22. Siete grandi veramente !!! Questo blog è magnifico e anche endless night !!!!!! Non evrei saputo scriverlo meglio !!! Vorrei chiedere solo una cosa(anche se non centra niente) Come si kiama la canzone che c'è nel secondo video in fondo alla pagina ?????
    Spero di non rompere ma la sto cercando da tipo una vita ma non so come si kiama !!!! vi saluto..... la vostra whiffly ...........................

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  23. quando ho letto che Edward se ne stava andando ho veramente pensato che potesse finire tutto.....ma dopo menomale hanno fatto pace, e k pace!!!! =) cmq qst capitolo è bellissimo, molto intenso....W Endless Night =P

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