lunedì 28 giugno 2010

Endless Night-capitolo 10-Nicole

Che giorno è oggi???
Lunedì...e che succede il lunedì??? Si pubblica Endless Night!!!
Beh ragazze..devo dire che per quanto riguarda l'indizio non ci ha azzeccato nessuna...capirete leggendo il capitolo!!!
Buona lettura!
Capitolo 10-Nicole


“Ok. Ci siamo.”disse Alice,con tono serio e pacato.
“Non sei preoccupata?”chiese Nessie,stretta a Jake sul divano del salone.
“No,Nessie. Ormai è fatta quei vampiri busseranno da un momento all’altro. Forse avremmo dovuto prepararci ad uno scontro.”
Alice era seduta sui gradini della scala che portava al piano di sopra. Non era di certo da lei stare ferma. Ma la tensione era tanta. Per tutta la mattina quasi nessuno aveva avuto il coraggio di aprir bocca. Carlisle era nel suo studio,Esme al piano di sopra,intenta nel sistemare la casa già ben ordinata. Il resto della famiglia si trovava in salotto. Sembrava che il tempo non scorresse più. Sembrava quasi che lo stesse facendo a posta. Ogni rintocco mi logorava. Proprio come in guerra,quando il Paese avversario si arrende per sfinimento,dopo anni di attesa,senza che niente sia stato concluso.
“Forse hai ragione Alice. Non sappiamo a cosa stiamo andando incontro.”ribattè Edward,secco. Mi voltai verso la vetrata. La nebbia circondava tutto e nemmeno io riuscii a vedere con perfezione oltre qualche metro di distanza. Improvvisamente un rumore ci catturò. Praticamente nessuno passava mai vicino casa Cullen, ed il rombo di un motore che procedeva a velocità elevata non mi piacque. Beh,in teoria i vampiri non avevano bisogno di auto. Carlisle ed Esme scesero le scale,restando fermi,vicino ad Alice e Jasper.
“Ok. Siete pronti?” chiese Alice.
“No!” rispose Nessie con le lacrime agli occhi. Come poteva esserlo?! Forse era un po’ troppo protettiva,forse esageravo,ma era ancora troppo giovane per sostenere un peso del genere. Sentimmo la macchina fermarsi davanti casa. Mi sembrò quasi di svenire,mi sarebbe piaciuto. Nessuno osò guardare quando sentimmo la porta aprirsi lentamente.
“Ehi ragazzi! Avete visto un fantasma? Siete tutti così pallidi! Ok...scherzo!E’ normale essere pallido per un vampiro.”disse Tanya.
Tanya?! Proprio oggi doveva venire?! Un momento. Pensai. Non era sola. Infatti pochi secondi dopo nella stanza entrarono Carmen,Aleazar e una ragazza. Non la conoscevo. Ma erano quattro! Quattro! Erano loro i quattro vampiri della visione! Sorrisi e corsi ad abbracciare Tanya. Tutti quanti tirarono un sospiro di sollievo. Dietro Aleazar,la ragazza era evidentemente a disagio. Era alta,con capelli castani e occhi rossi. Non molto grande,al massimo avrà avuto sedici anni. Non era particolarmente alta ed il suo fisico sembrava gracile.
“Salve. Spero di non avervi recato disturbo,visto che non abbiamo preavvisato che saremmo arrivati." tutti quanti guardarono la ragazza e lui notando i nostr sguardi disse :"Questa è Nicole.” poi proseguì :”Lei faceva parte fino a poco tempo fa dei Volturi. La stanno cercando, e per quanto io sappia che qui sarà il primo posto in cui la cercheranno...”
“Nessun problema! La proteggiamo noi!”disse Em.
“Era quello che speravo.”rispose Aleazar.
“Nicole,tesoro. Vieni qui,siediti. Sembri così confusa.”disse Esme. Fece accomodare Nicole sul divano accanto a Nessie. Mia figlia le sorrise e lei fece lo stesso. Se si fosse sistemata un po’ sarebbe stata davvero bella. Era avvolta da quella pesante mantella nera che caratterizzava i Volturi. Delle profonde occhiaie le circondavano gli occhi cremisi. Era molto più pallida di noi,non so per quale motivo.
“Se ne hai voglia...Nicole,potresti raccontargli la tua storia come hai fatto con noi?”chiese Carmen,dolcemente.
“Beh...non ricordo esattamente quanti anni fa,mi trovavo a Londra,la mia città natale. Il mio nome era Nicole Julie Curtis. Vivevo con mia sorella Kimberley in una piccola casa in periferia. Avevamo perso i nostri genitori anni prima. Non ricordo nemmeno il loro volto.”Nicole prese fiato e riprese a parlare.”Avevo sedici anni e per badare a mia sorella che ne aveva solo dieci andai a lavorare da una signora,di cui non ricordo il nome,ma ricordo la sua dolcezza.” Sembrava fosse a disagio,pareva che stesse provando un dolore immenso. Le parole spesso le si bloccavano in gola e mi fece molta pena. Avrei voluto fare qualcosa,ma avevo paura di peggiorare solo la situazione. Nicole continuò:”Aveva un forno. Vendevamo pane ed io lavoravo in cucina. Spesso ricordo che era così gentile da accompagnarmi a casa,quando chiudevamo particolarmente tardi. Ma una sera non poté accompagnarmi,poiché era a casa per la febbre. Poverina. Credo fossero le cinque e trenta del pomeriggio,era inverno e presto la notte copriva Londra. Vidi un’ombra in un vicolo,così mi avvicinai. Vidi un uomo che buttava a terra una ragazza. Pensai la stesse stuprando. Tuttavia,quando la scagliò a terra e lei cominciò a tremare violentemente,capii che non era uno stupratore quello che avevo davanti.” Carmen le si avvicinò e le poggiò una mano sulla spalla destra. Nicole si passò una mano sugli occhi.”L’uomo si accorse che avevo visto tutto. Così si avvicinò. Credo mi ruppe un braccio,perché il dolore che provai fu acuto,ma mai quanto quello che provai quando le sue labbra si posarono sul mio collo ed un liquido infuocato si addentrò nel mio corpo.” Fissò il pavimento,fino a quando non incrociò lo sguardo di Jacob,vicino alla porta. Tornò immediatamente a fissare il pavimento,a disagio. Jacob la guardò impassibile. ”Non avrei mai pensato che morire fosse così doloroso. Odiai quell’uomo e mi sforzavo di non credere che lui fosse... un vampiro. Ad un tratto mi disse- Beh,sei carina,ti porterò con me. - Perché non mi uccide?! Pensavo. Volevo farla finita,una volta per tutte. Ma lui non me lo permise. Chiusi gli occhi. Quando li riaprii il dolore era più lieve e non mi trovavo più in quel vicolo. Mi sembrava una baracca,vecchia e puzzolente. Mi venne in mente che mia sorella in quel momento era sola e decisi di alzarmi,nonostante il dolore. Allora sentii una vocina,provenire da un angolo della stanza- Dove vai?- mi voltai e vidi una ragazzina,decisamente più piccola di me,rannicchiata per terra –Per favore non lasciarmi sola,ho paura. Mi ha fatto male.- mi avvicinai e,per sbaglio,passai davanti ad uno specchio,già per sbaglio. Non avrei mai voluto farlo. Un urlo disumano mi squarciò il petto quando vidi i miei occhi rossi. Dov’erano i miei occhi blu? Dov’ero io? Chi ero diventata? –Shh! Non urlare,ci ucciderà!-ripeté questa frase molte altre volte. Mi fece paura,sembrava pazza,o forse lo ero io. Mi avvicinai a lei. –Sai cosa ci è successo?-le chiesi.-Si,siamo state cattive. Non dovevamo,non dovevamo.- improvvisamente un dolore acuto mi avvolse. Pensai che fosse per via della trasformazione ma all'improvviso la ragazzina mi disse –scusa,scusa!- la tranquillizzai,ma lei continuava a chiedere scusa. Era davvero così spaventata?-Beh,io sono Nicole. Tu come ti chiami?- le chiesi. –Jane – mi rispose.”
“Jane?!”dicemmo tutti quanti.
“Quella Jane?”chiesi io,sconcertata.
“Proprio lei. Già,so che può sembrare strano che lei,quella ragazzina spaventosa,potesse sembrare così indifesa.”rispose Nicole.
"Ti prego,continua,se ne hai voglia.”disse Carlisle.
“Ok. Passammo giorni in attesa che qualcuno ci uccidesse o venisse a liberarci. Il dolore fisico che avevo provato per la trasformazione era stato sostituito da un dolore psicologico. Non potevo credere di aver abbandonato mia sorella. Chissà se era ancora viva. Chissà se si sposò,se ebbe figli,se morì con serenità in un caldo letto. Lo stesso uomo che giorni prima mi aveva trasformato ci venne a prendere. Disse di chiamarsi Felix e che adesso,a meno che non avessimo preferito la morte,avremmo ricevuto un onore ed un onere. Saremmo appartenute alla più grande famiglia di vampiri mai esistita. Che non saremmo state più sole. Jane non mi raccontò mai per intero la sua storia. Mi disse solo che,come me,si trovò nel momento sbagliato nel posto sbagliato. Stava dormendo in camera sua,quando Felix si introdusse in casa,sterminando la sua famiglia. Poi il resto lo conoscevo. Mi ripeteva sempre di non ricordare nulla e che ricordare le dava fastidio. Al contrario,io facevo di tutto per non dimenticare il volto di mia sorella che,poco alla volta,diventava sempre meno chiaro. Oggi,non ricordo più il suo volto. Comunque,arrivammo a Volterra. Qui ci diedero una mantella nera e ci portarono al cospetto di Aro. Fu subito colpito da noi due,ma soprattutto da Jane. Jane riusciva a provocare dolore,senza che davvero il fisico ne potesse soffrire,ma solo la mente. La prima volta che ci portarono al suo cospetto Jane lo colpì,spaventata. Non appena si fermò,Aro tornò in piedi,come se niente fosse. Cominciò a ridere. Eravamo terrorizzate. Fummo immediatamente divise,contro la nostra volontà. Per me fu come abbandonare una seconda volta mia sorella. Qui conobbi Aleazar. Mi promise che un giorno,mi avrebbe portato via. E...eccomi qui.”
“Nicole? Hai qualche potere particolare?”chiese Carlisle.
“Si,sono in grado di far esplodere gli oggetti. Per questo Aro mi mise subito a “capo” dell’esercito. Se qualcuno avesse deciso di rivoltarsi,io l’avrei ucciso.”
“L’hai mai fatto?” Continuò Carlisle. Nicole non rispose. Credo che questo rispondesse alla domanda di Carlisle più di migliaia di parole.
“È molto simile a quello che facevo io.”disse Jasper,poi continuò:"Gestivo un esercito.”
“Lavoravi per i Volturi?”chiese lei,con un filo di speranza. Forse si sarebbe sentita un po’ meno colpevole sapendo che non era stata la sola a mettere fine a molte vite.
“No. Però ho avuto spesso a che fare con loro.”rispose Jasper. Alice appoggiò la testa sul petto di Jasper,per confortarlo,mentre sul volto di lui appariva un filo di tristezza.
“Tanya,allora è per questo che sei sparita senza nemmeno salutare?!”chiesi io,fingendo di essere offesa.
“Ragazzi,voi siete stati fantastici,davvero. Ma dovevo aiutare Aleazar e Carmen. I Volturi sono un osso duro!”disse con odio nella voce. Non era da Tanya parlare con odio,ma quando perdi chi ami di più al mondo per mano d’altri,è difficile mettere a tacere un sentimento come l’odio.
“Aleazar,avete per caso incontrato lungo la strada altri vampiri? Intendo,nomadi o...non so.”chiese Edward.
“No. Perché?”rispose Carmen. Stava vicino a Nessie. Stravedeva per lei. Sin da quando era piccola,Carmen aveva adorato mia figlia. Si volevano molto bene.
“I Quileute. Molti di loro si sono trasformati. Per via di noi vampiri.” Edward era evidentemente più rilassato,ma temeva che ci fosse qualcosa ancora da scoprire,qualcosa di poco piacevole.
“Ah! Certo. I Volturi. Non sapete che Demetri gira da queste parti?”disse Nicole,prendendo parte alla discussione.
“Si,ma credevamo che fosse alla ricerca di qualche omicida... e poi sono stati ritrovati dei corpi.”rispose Alice.
“Oh,scusatemi.”disse Nicole,con vergogna.
“No,Nicole,capiamo che è difficile. Ma non credo che sia stata tu. Questi corpi sono stati trovati giorni prima che arrivaste voi.”disse Carlisle. Capiva perfettamente Nicole. Era nella nostra natura uccidere gli umani e non era di certo lei quella strana. Forse,lo eravamo noi per lei. La sorpresi più volte mentre fissava negli occhi un membro della mia famiglia negli occhi con aria interrogativa.
“Diciamo che... Demetri si è dato alla pazza gioia. Lontano da Aro,senza testimoni...non si è curato molto dei dettagli.”Nicole sembrava molto divertita. Parlava di Demetri con dolcezza. Che fosse innamorata di lui?
“Aspetta. Stai dicendo che,per colpa di Demetri,i Volturi verranno qui,credendo che qualche nuovo esercito stia sterminando la gente di Forks?!”chiese Rosalie con aria sconcertata. In effetti aveva ragione. In pratica,ci stavano dando la colpa di qualcosa che non avevamo commesso,il che non era niente buono.
“No,no! Avevano capito che,presto o tardi,sarei scappata. Perciò hanno mandato qui Demetri e nei dintorni Felix,Alec e...Jane.”pronunciò il nome di Jane con dolore.
“Credo che presto arriverà anche Valentina. Ne sai qualcosa?”chiese Alice,che gironzolava per la stanza,tornando ad essere la solita,vecchia,pazza Alice.
Nessuno era calmo,ma non c’era nemmeno tutta quella tensione che pochi minuti prima ci stava lacerando da dentro.
“Oh,Valentina. Povera ragazza!”disse Carmen.
“Non aveva nessuna colpa.”aggiunse Aleazar con comprensione.
“Cosa state dicendo?”chiesi preoccupata. Così...erano tutti vittime dei Volturi? Certo,chi poteva realmente sapere cosa ci fosse dietro quei volti pallidi e dietro mantelle scure. Nessuno poteva credere che i vampiri esistessero davvero. E se qualcuno mai l’aveva creduto al momento era sotto terra.
“Era in vacanza con la sua classe. Tutti morti,ma Jane...Jane ha sbagliato,credeva fosse morta e se n’è andata,lasciando Valentina a terra. Aro mi aveva ordinato di uccidere Jane. Non ce l’ho fatta. Io,io...”non riuscì a terminare la frase. La voce le tremava. Credo che stesse “piangendo”,in un certo senso. Carmen la strinse forte.
“Beh,io non posso stare lì. Non posso uccidere per vivere! Accidenti ci deve essere un altro modo!”,si mise le mani fra i capelli,come se le stesse scoppiando la testa. Andai nel panico. Cosa potevo fare? E se si fosse spaventata? Se non avesse controllato il suo potere. Avrebbe potuto ferire qualcuno.
“So che non è la stessa cosa. Ma puoi sempre vivere grazie al sangue animale.”disse Carlisle.
“Allora,è per questo...è per questo che i vostri occhi non sono come i miei. E se durante la caccia dovessero passare degli uomini? Non mi controllerei...”
“Nicole,non ti lasceremo cacciare da sola le prime volte!”disse Nessie.”Io ti capisco. Da piccola per nutrirmi bevevo sangue umano.”
“Da neonata?”chiese Nicole a Nessie,sentendosi evidentemente un po’ meglio.
“Anche da bambina.”rispose Nessie.
“Bambina? Aspetta. Tu non sei un vampiro. I tuoi occhi sono castani,ti batte il cuore e non sei nemmeno pallida.”disse allontanandosi da Nessie all’istante. Non capii la sua reazione. Forse non era a conoscenza dello stato di Nessie. Sicuramente non sapeva niente. C’erano cose più importanti da discutere.
“No,hai ragione non sono un vampiro. Non per intero. Ma sta tranquilla. Il fatto è che mia madre mi ha concepita da umana e mio padre era,anzi lo è tutt’ora,un vampiro. Quindi sono per metà un vampiro e per metà umana. Sono immortale.”
“Anche tu hai perso tua madre?”chiese con tristezza. Beh,ero proprio davanti a lei. E non avevo intenzione di andarmene per un bel po’ di tempo. Edward fece una strana espressione,che non riuscii a capire in parte. Sembrava sofferente,ma anche la rabbia era sul suo volto,forse pensava a tutte le volte che aveva rischiato di perdermi.
“No! Mia madre è lei,Bella.”disse Nessie fissandomi.
“Oh. Scusami! Ma sei una vampira!”
“Si,è una lunga storia.”le risposi,sorridendo.
“Ma vengono qui solo per te? Non che tu non sia importante...ma voglio dire...con tutto l’esercito?”chiese Alice.
“No! Non verranno con tutto l’esercito. Credo verranno con al massimo cinque o sei vampiri,oltre Jane,Felix,Alec e Demetri. Oh! Mio Dio! Allora sei tu!”disse a Nessie.
“Io?”chiese Nessie preoccupata.
“Si! La bimba! I volturi ti temono! Ti temono moltissimo!”disse Nicole. La sua faccia poteva essere paragonata a quella di Cristoforo Colombo quando aveva scoperto l’America.
“Me? Ma se non ho nemmeno un potere decente!”
“Questo è tutto da vedere!”disse Jake,andando in contro a Nessie che andava avanti ed indietro per la stanza. La abbracciò.
“Nicole,Alec si è unito a voi prima o dopo Jane?”chiese Carlisle. Eravamo tutti molto attenti. Non dovevamo farci sfuggire l’occasione di conoscere meglio i Volturi.
“Alec è arrivato dopo. È stato una vittima di Jane. Ha visto un ragazzo carino per la strada e l’ha ucciso. Almeno questa è la sua versione. Ma io conosco quella vera. Lo so che Jane,infondo,è la ragazzina che ho conosciuto in quella baracca. Quando portò Alec mi disse che era stato picchiato,stava morendo dissanguato. Me lo disse poco prima che ci separassero. Inizialmente ci permettevano di vederci,ma una volta abbiamo tentato di scappare. Quindi mi hanno allontanato da lei...ma non si possono permettere di perdermi. Non possono uccidermi. O forse...non potevano.”il suo sguardo divenne immediatamente preoccupato. Non avremmo permesso che la uccidessero. Così,Jane era solo una ragazzina,niente di malvagio. Era solo finita nelle mani sbagliate. Quindi,se era davvero così,avremmo potuto convincerla a schierarsi dalla nostra parte. Non che ormai servisse molto ad Aro. Come aveva detto Alice,la sua prediletta era Valentina. Sarebbe comunque stato un punto a nostro favore,ma soprattutto avremmo salvato Jane.
“Sai darci qualche altra informazione,Nicole?”chiese Carmen.
“Credo di avervi detto tutto. Mi dispiace.”
“Va bene così,Nicole.”disse Carlisle.
“Ehi. Una domanda. Ma voi non sentite odore di bruciato?”chiese Nicole. In effetti sentivo l’odore di qualcosa che bruciava. Uscimmo tutti di casa,seguendo l’odore. Non volevo crederlo. Non potevo! Cominciai a correre per la foresta e non appena vidi che ciò che avevo intuito era reale caddi a terra. Davanti a quello che restava della mia casetta,che pezzo per pezzo,bruciava. Sentii gli occhi che pungevano. Avvertì come un pugno allo stomaco. La mia casetta. Il luogo in cui era iniziata la mia fiaba. Dove la mia nuova vita aveva avuto inizio,ora non esisteva più. Pochi secondi dopo mi arrivò alle spalle Edward. Mi strinse forte al suo petto e mi sussurrò all’orecchio:”C’e qualcuno dentro.” Entrò in casa nostra. Aspettai a lungo,ma lui non usciva. Decisi di entrare. Edward era steso a terra,mentre si contorceva dal dolore. Alzai lo sguardo e vicino al caminetto vidi Jane. Immediatamente allargai il mio scudo. Presi Edward fra le mie braccia,rimanendo a terra,vicino a lui che pian piano si riprendeva. Emmet sfondò la porta già aperta e dietro di lui vidi Nicole.
“Jane! Diamine! Che hai fatto? Perché?!”urlò Nicole a voce altissima. Sentivo gli occhi bruciare. Quando Edward aprii i suoi,di occhi,mi accarezzò il viso e si mise a sedere vicino a me,per poi tornare in piedi. Mi tese la mano ed io mi preoccupai di allargare lo scudo anche a Em e Nicole.
“Oh,sei tu.”disse Jane,insoddisfatta.
“Cosa? Preferivi fossi qualcun altro?!”rispose Nicole,al limite della pazienza.
“A dire il vero si. Credevo che Valentina fosse con voi. Demetri non la vede da un po’. Del resto i topi sono i primi ad abbandonare la nave...Beh,sempre meglio di niente! Porterò te,magari Aro si ricrederà. Scusate per la casa,ma dovevo attirare la vostra attenzione.”Jane cominciò a ridere. Edward fece per andare verso di lei,ma io lo trattenni.
“Jane. Perché fai così?”chiese Nicole. Sembrava esasperata.
“Perché? Perché... perché a questo mondo solo chi è forte sopravvive.”
“E cosa ti fa credere che sia tu quella forte?!”disse Nicole,alzando nuovamente la voce.
Jane non rispose. Rimase a bocca aperta in cerca di una risposta che non trovava,perché quello che aveva fatto non aveva senso.
“Jane.”disse Nicole con calma. “Ti ricordi...di quando tu mi hai fatto promettere che non ti avrei mai abbandonato? Scusami,non sono riuscita ad impedire il contrario. Sei arrabbiata con me? È per questo che sei così cattiva?”chiese con dolcezza.
“No. Io sono così perché lo sono sempre stata! Tu menti non è vero che ero buona,non è vero che ho salvato Alec,non è vero che per salvare mia madre mi sono fatta trasformare!”disse con voce rotta.
“Cosa? Hai salvato tua madre? Questo non me l’avevi mai detto!”disse Nicole avvicinandosi a lei. Jane continuava a ripete la parola –dolore- ma Nicole era sotto il mio scudo e non poteva soffrire. Le si avvicinò e prese Jane fra le sue braccia. La ragazzina sembrava disperata. Nicole la portò fuori di casa,o di quello che ne restava. Povera Esme. Pensai. Stavo per uscire di casa quando Edward mi scaraventò a terra. Qualche istante dopo la trave della porta cadde.
“Ho letto i pensieri di Alice.”disse per scusarsi. Aveva sulle labbra il mio sorriso preferito. Per quanto la situazione fosse dolorosa,stretta sull’erba tra le braccia di Edward riuscii a stento a rialzarmi. Non perché lui non me lo permettesse,ma perché io avrei voluto rimanere così per il resto della mia esistenza. Mi alzai,quando alla mente mi tornarono le immagini della casa in fiamme e di Jane che provava ad attaccarci.
“Jane! Calmati! Se provassi a scappare ti ucciderei!”urlò Nicole,mentre Jane si divincolava fra le sue braccia,intenta a scappare.
“Sai meglio di me che non lo faresti!”le rispose Jane con voce altrettanto alta. Improvvisamente la vidi calmarsi. Vidi Jasper a poca distanza da noi,sorridere. Era merito suo.
“Lo so. Perciò,ti prego,sta ferma.”
“Ok.”disse calma Jane.
“Jane. Non sai quanto io abbia sofferto in questi lunghi anni. In così poco tempo persi i miei genitori,mia sorella e...te! E’ stato orribile. Era come se mi avessero strappato il cuore!”Nicole si mise a terra,esausta. Credetti che Jane sarebbe scappata,poiché non era più sotto il controllo di Jasper,invece rimase lì a fissare Nicole.
“Mi dispiace. Cosa vuoi che ti dica?! Adesso devo andare ad avvertire Aro. Infondo hai ragione. Non sono molto cambiata,perciò lascerò che sia lui ad ucciderti. Io non ci riuscirei.”disse sorridendo. Ecco. Il suo solito sorriso maligno. Quello che anni prima mi aveva terrorizzata.
“Ok. Avverti Aro.”
Jane rimase a bocca aperta. Non pensava che gliel’avrebbe resa così facile. Capii che in realtà non avrebbe voluto perdere Nicole.
“Cosa? Credo di non aver capito.”disse Jane,sconcertata.
“No. Hai capito benissimo. Se credi che uccidendomi sanerai la tua ferita,sono contenta di farlo. Jane. Sono sola! Non ho nessuno. Vivere o morire è lo stesso. Non cambia nulla ormai. Ho sbagliato,avrei dovuto lottare,ma ho avuto paura. Tu sei stata migliore di me. Hai saputo andare avanti,ambientarti. Io non sono riuscita a concludere niente. Se non a far saltare qualche testa. “ sulle sue labbra vi era un sorriso amaro.
“Io...io devo andare!”disse Jane,dando le spalle a tutti noi.
“Jane,ti prego. Non dire ad Aro niente. Uccidimi,ma non far venire qui Aro. Convincilo che non c’è alcun bisogno!”urlò Nicole.
“Non andrò immediatamente da Aro. Prima avviserò Alec,magari ti finirà prima lui.”disse con voce maligna. Tuttavia nessuno poteva vederla in viso,perciò non ero sicura che stesse dicendo il vero.
“Amore,sta tranquilla andrà tutto bene.”mi sussurrò all’orecchio Edward. Si era accorto di quanto fossi tesa,allora.
"Come fai a saperlo? Alice ha visto qualcosa?. Pensai. Lasciai che Edward leggesse i miei pensieri e come sempre,quando gli permettevo di sapere ciò che pensavo,sulle sue labbra si apriva un sorriso davvero autentico.
“Si. Tranquilla. Alice vede Jane entrare in casa nostra. Niente di brutto.”mi baciò sulla guancia con delicatezza.
"Jane?”chiese Alice.
“Cosa vuoi? Io devo andare!”disse Jane. Si girò,ma senza fissare davvero nessuno. Il suo sguardo era perso nel vuoto.
“Dai,smettila con questa scenata. Vuoi solo farci perdere tempo? Su,vieni dentro.”
Alice si diresse verso Jane e le tese una mano. Jane guardò la mano di Alice come un oggetto estraneo. Vidi Edward,con la coda dell’occhio,fare una smorfia. Cosa c’è?. Pensai.
“Sta ricordando che l’ultima volta in cui aveva accettato di prendere la mano di qualcuno ha provato il più grande dolore della sua vita.”sussurrò Edward al mio orecchio. Posò le sue labbra sui miei capelli. Io mi adagiai a lui. Jane prese la mano di Alice. Lentamente le loro dita si avvicinarono,fin quando Alice strinse con decisione la mano di Jane nella sua. Le fece segno di procedere verso casa. La ragazzina la seguì,senza dire nulla. A quel punto lasciai Edward per qualche istante. Aiutai Nicole ad alzarsi. Sapevo che non ne aveva realmente bisogno, pensai potesse essere carino da parte mia. Come se avessi voluto farle capire che ero con lei. Vedere Jane mano nella mano con Alice mi fece molta impressione. La portammo a casa. Lungo la strada sentii l’angoscia,la tristezza e quel filo di paura sparire,lasciando spazio alla tranquillità. Doveva essere opera di Jasper. Spesso questo potere che poteva esercitare su di me mi infastidiva,ma non questa volta. Sapevo che ne avevo bisogno e che,di certo,non era il momento di far capricci. Edward era accanto a me. Era assorto nei suoi pensieri,probabilmente non solo nei suoi. Nicole camminava a pochi passi da me. Mi chiesi cosa avesse provato,quando perse i suoi genitori,sua sorella e poi Jane. Purtroppo,un giorno non molto lontano,anche io avrei perso i miei genitori,senza che potessi davvero fare qualcosa. Sarebbe stato fantastico donargli l’immortalità,non dover più fingere. Ma sarebbe stato realmente giusto? No. Per un momento capii quello che anni prima aveva provato Edward. Non voleva perdermi,eppure non voleva nemmeno “condannarmi” ad una infinita notte,qual era la nostra vita. Il mio cervello produceva pensieri senza tregua,forse c’era qualcosa dalla quale voleva proteggermi. Forse,non lasciavo che smettesse di produrre pensieri io stessa. C’era qualcosa che temevo? Un presentimento? Ero come un’estranea all’interno del mio stesso corpo. Non era la prima volta che succedeva,non sarebbe stata l’ultima. Il mio cervello gridava aiuto ed io sentivo solo una debole eco a cui quasi mai avevo fatto caso.
Che fare quando realmente non puoi fare niente?

Un bacio!
Bella

8 commenti:

  1. woww!!!bella....per prima cosa quando ho visto il mio nome come titolo del capitolo (anche se magari non centro niente) sono saltata dal divano in piedi ...poi ho incominciato a pingere perchè ormai è di prassi(non è possibileè sempre cosi :D)...mano a mano che leggo trovo la parte bellissiima che mi avevi gia fatto leggere e rileggerla è stato meraviglioso. Il culmine è stato leggere della casa nel bosco non ci credevo io quella cas la sognavo era la casa mia di nessi e d edward e bella il mio rifugio(potrei scrivere non so cosa sull quella casa)....be ...tante parole per dire che era qualcosa di meraviglioso in tutto per tutto e ora che partirò so che mi mancherete tantissimo!!!!!! :( .....grazie bella ..grazie di tutto!!!!

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  2. wow, per una volta, anche se lo dico sempre, mi avete lasciata senza parole. io...SIETE FANTASTICHE!!!!! mi sorprendete ogni volta, sempre. ma la casa nel bosco in fiamme...uffi, era il mio rifugio sicuro, il posto in cui mi rifugiavo per staccare un po' dalla realtà....ma va be', dovrò trovare un'altro posto in cui rifugiarmi!!!!!!!!!!!XDXDXDXDXD
    grazie, veramente di tutto qll che fate, sn veramente fantastiche!!!!!!!

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  3. mmm...la parte finale! Cosa volete dire??? sembra k nel prox capitolo ci sarà qualcosa a riguardo...mi è disp tantissimo della casetta nel bosco, il rifugio personale di Edward e Bella, k peccato! xò veramente mlt bello cm capitolo, cm sempre! Molto fluente nella lettura: ragazze, COMPLIMETNI!!!!!!!!!

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  4. OH MIO EDWARD !!!
    ma ke bel capitoloooo !!!
    complimentiiii !!!
    peccato xò x la casa...e bello il nuovo xsonaggio e la sua storia insieme a qll di Jane !!! xfetta !!!
    BaciO

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  5. Ciaooo a tutte il capiitolo come sempre é bellissimo complimenti al nostro amato staff!!

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  6. tre parole wow e stu pendo mi di spiace per la casetta nel bosco di edward e di bella non vedo l'ora di leggereil prossimo capitolo un bacio a tutte adrana caridi mi piace molto la tua storia !!!!!!!

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  7. stupendo, non vedo l'ora di leggere il prossimo capitolo ci dai un indizio come ai fatto con i precedenti capitoli? tiprego un bacio e un abbraccio!!!!!!adriana caridi

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  8. Mi è piaciuto da matti questo capitolo!! E per la casetta...credo non ci sarà nessun problema, visto che si potrà ricostruire...magari lo farà Jane stessa :D Vi saluto....al prossimo capitolo! Bella, sei una grandeeee :D

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